Perdimi, Signore, che non oda
gli anni sommersi taciti spogliarmi,
si che cangi la pene in moto aperto:
curva minore
del vivere m'avanza.
E fammi vento che naviga felice,
o seme d'orzo o lebbra
che sé esprima in pieno divenire.
E sta facile amarti
in erba che accima alla luce,
in piaga che buca la carne.
Io tento una vita:
ognuno si scalza e vacilla
in ricerca.
Ancora mi lasci: son solo
nell'ombra che in sera si spande,
né valico s'apre al dolce
sfociare del sangue
S.Quasimodo
La sfuggevolezza del senso e la percezione di vuoto che diviene sentimento doloroso sono motivi di questa composizione fotografica, di grande potenza visiva.
Priva di sovrastrutture, ma con una robusta impalcatura che diviene all'occorrenza specchio riflettente e lente d'ingrandimento nonchè sonda introdotta nella coscienza, è un monito,
perché le bugie, i silenzi, le assenze, i sospetti vadano interrogati e denudati: compresi, se non altro, nelle loro ragioni contingenti.
E' il “passaggio d'assenza” : un significato più ampio di quanto si possa intendere limitandolo a possibili rifermineti poetici.
Cinematograficamente “scena”, “singola visione”.
“Assenza” significa “vuoto”, “lontananza”, ma anche “improvvisa sospensione della coscienza”.
L'ossimoro si esplicita proprio nella contrapposizione volontà e limite; azione e rinuncia. Esso si risolve forse nel tentativo di vincere il vuoto con continue incursioni di presenza e di vita. Come dire che ogni "poesia" (etimologicamente) è un passaggio d'assenza, quindi una traccia della continua ricerca di verità: ricerca, quest'ultima, relazionale e, forse, prevalentemente, ricerca interiore, nell'impegno di ricomposizione e ricongiungimento con il proprio Io, prima ancora che con l'Altro.
Lo stile si conferma asciutto; tagliente; epigrammatico. Un consolidato linguaggio cromatico da concretezza e oggettività a realtà superiori impalpabili: un rapporto (con l'Io e con l'Altro) che respinge e che attrae; che è guerra di strategie e tattiche, fughe e incontri, rinascite e lutti, sconforto e rinnovata speranza.
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Mariana Magnani 20/01/2011 22:19
Curva minorePerdimi, Signore, che non oda
gli anni sommersi taciti spogliarmi,
si che cangi la pene in moto aperto:
curva minore
del vivere m'avanza.
E fammi vento che naviga felice,
o seme d'orzo o lebbra
che sé esprima in pieno divenire.
E sta facile amarti
in erba che accima alla luce,
in piaga che buca la carne.
Io tento una vita:
ognuno si scalza e vacilla
in ricerca.
Ancora mi lasci: son solo
nell'ombra che in sera si spande,
né valico s'apre al dolce
sfociare del sangue
S.Quasimodo
La sfuggevolezza del senso e la percezione di vuoto che diviene sentimento doloroso sono motivi di questa composizione fotografica, di grande potenza visiva.
Priva di sovrastrutture, ma con una robusta impalcatura che diviene all'occorrenza specchio riflettente e lente d'ingrandimento nonchè sonda introdotta nella coscienza, è un monito,
perché le bugie, i silenzi, le assenze, i sospetti vadano interrogati e denudati: compresi, se non altro, nelle loro ragioni contingenti.
E' il “passaggio d'assenza” : un significato più ampio di quanto si possa intendere limitandolo a possibili rifermineti poetici.
Cinematograficamente “scena”, “singola visione”.
“Assenza” significa “vuoto”, “lontananza”, ma anche “improvvisa sospensione della coscienza”.
L'ossimoro si esplicita proprio nella contrapposizione volontà e limite; azione e rinuncia. Esso si risolve forse nel tentativo di vincere il vuoto con continue incursioni di presenza e di vita. Come dire che ogni "poesia" (etimologicamente) è un passaggio d'assenza, quindi una traccia della continua ricerca di verità: ricerca, quest'ultima, relazionale e, forse, prevalentemente, ricerca interiore, nell'impegno di ricomposizione e ricongiungimento con il proprio Io, prima ancora che con l'Altro.
Lo stile si conferma asciutto; tagliente; epigrammatico. Un consolidato linguaggio cromatico da concretezza e oggettività a realtà superiori impalpabili: un rapporto (con l'Io e con l'Altro) che respinge e che attrae; che è guerra di strategie e tattiche, fughe e incontri, rinascite e lutti, sconforto e rinnovata speranza.
Complimenti!
M.
Steffi Fritz 28/04/2010 15:26
Meraviglioso! Dei colori fantastici...bellissima, complimenti!! Ci si sente subito attorniato dalla natura!Tiziano Giorgini 31/07/2009 11:13
ottimo scatto ma secondo me ai forzato la mano con HDR è vero così è più coinvolgente ma io la preferisco più naturale.