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GRAND HOTEL BEIRA # 1

GRAND HOTEL BEIRA # 1

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Free Account, genova

GRAND HOTEL BEIRA # 1

BREVE STORIA
Il Grand Hotel di Beira fu, a partire dalla sua inaugurazione nel 1954 fino allo scoppio della guerra civile, uno dei più lussuosi alberghi del Mozambico. Venne chiuso nel 1963 ma fino all’inizio degli anni 70 fu utilizzato in modo saltuario. Dal 1992 è occupato da circa 1500 persone, anche se si presume che i residenti siano, in realtà, circa 2500. occupando le 116 camere e le parti comune dell’hotel ove manca qualsiasi tipo di servizio. Le condizioni igieniche sono ben oltre il limite minimo che possiamo immaginare e si stima che vi sia un incidenza di HIV /AIDS pari al 90%, mentre la media locale è di circa il 60%, con fortissima presenza di malaria, diarrea e ceppi attivi di colera, febbre gialla e dengue.
Non è un posto sicuro, anzi, a detta dei locali molto pericoloso soprattutto di sera. Per poterci entrare dopo che due guide locali , non turistiche, ed un autista si erano rifiutati di accompagnarmi all'interno sono riuscito ad entrare grazie ad un ragazzo sudafricano che lo aveva già visitato e che si è reso disponibile a accompagnarmi . Ma per stare entro ragionevoli condizioni di sicurezza ha chiamato anche due suoi amici. Appena entrati siamo stati fermati da alcune persone che volevano impedire che fotografassi e solo pagandoli, circa 10 euro, mi hanno acconsentito ad entrare. Pare che all'interno vi sia una specie di struttura gerarchica con un sindaco che dovrebbe sovraintendere alla struttura , ma il bello è che tutti quelli che si presentavano dinnanzi a me si dichiaravano tali.
Non essendoci servizi igienici una delle scale principali che conduce dall'atrio ai piani superiori viene usata da tutti come latrina . E' praticamente inagibile e non avendo vista l'altra per salire abbiamo utilizzata quella. Le due trombe dell’ascensore, aperte e senza alcuna protezione, hanno causato la morte di molte persone, pare negli ultimi anni di almeno 12, principalmente bambini che vi sono caduti all'interno. Tutti i rifiuti di qualsiasi genere vengono gettati dentro corte che si affaccia sul giardino lateralmente al corpo principale dell'edificio e secondo i racconti sembra che anche alcuni cadaveri soprattutto di neonati partoriti illegalmente vi siano stati buttati. Ma questo non è verificato perchè è impossibile avvicinarsi . La si osserva solo dall'alto.
Chi vi abita appartiene alla classe più povera. Bisogna precisare che lo stipendio medio è di circa 200 dollari al mese e che chi guadagna meno, i guardiani notturni che dormono davanti ai negozi, portano a casa circa 80 dollari mensilmente. Pare anche che il Grand Hotel sia pure un rifugio per ladri e ricercati. Gli abitanti sono esclusi da ogni attività cittadina tanto che assumono il nome di Whato Numo che significa “ che non abita lì”. Il livello di degrado e di violenza è tale che la polizia non vi ha alcuna possibilità di accesso infatti tutti gli angoli sono “ sorvegliati” da sorte di sentinelle, per lo più bambini, che mettono in allarme non appena vedono qualche intruso. Gli adulti sono molto restii a farsi fotografare diventando abbastanza aggressivi nei modi,e l'unico modo per calmarli e tirare fuori qualche soldo. ma, cosa abbastanza strana, anche i bambini manifestano all'inizio una certa violenza e ti vengono incontro con un fare abbastanza minaccioso. Poi, come spesso accade, si calmano dando loro un po’di caramelle e facendo vedere le fotografie sul display della macchina.

NOTE
le condizioni per fotografare all'interno non sono delle migliori . La luce è per la maggior parte molto scarsa :le finestre sono state tamponate alla meno peggio, per proteggersi dal caldo e dagli animali , soprattutto ratti e cani più o meno randagi , che circolano liberamente. Solo nelle parti comuni che si affacciano sulle logge aperte la luce entra causando però una luminosità molto difficile da controllare. A zone completamente buie . si contrappongono tagli abbaglianti. Ho pensato di portarmi una sola macchina, per essere più libero nei movimenti, e che avesse il flash integrato in modo da risultare più leggera dandomi la possibilità di nasconderla in tasca in caso di necessità . Fatti alcuni scatti però non ho mai usato la luce artificiale perchè falsava troppo le condizioni naturali e la macchina è sempre stata attaccata alla mia mano.

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Informazioni

Sezione
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Pubblicato
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Licenza

Exif

Fotocamera NIKON D800E
Obiettivo ---
Diaframma 22
Tempo di esposizione 1/20
Distanza focale 20.0 mm
ISO 800

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