Km 64.1 AUSCHWITZ - 1
Alberto Valente
E’ da quando sono stato una prima volta ad Aushwitz, alla fine degli anni 70 durante un’ esperienza di lavoro in Polonia, che avevo dentro di me il desiderio di tornarci, fondamentalmente per focalizzare quelle emozioni che mi colsero visitando il campo con un amico polacco, che vi aveva perso tutta la famiglia e che trovò il coraggio per la prima volta di varcare quei cancelli.
L’occasione mi si è presentata quest’anno potendo partecipare al ‘’treno della memoria ‘’ un evento che la Regione Toscana organizza ogni due anni per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori e universitari che a vario titolo si interessano al tema della deportazione. Un’esperienza unica in quanto, oltre ai docenti, partecipano al viaggio alcuni sopravvissuti allo sterminio e ai campi.
Un gruppo di oltre 600 persone, che però si disperde nella vastità dei luoghi e si ritrova per le cerimonie comuni ed alla sera per incontri e dibattiti con testimoni italiani e polacchi.
Andra e Tatiana Bucci, due sorelle triestine, bambine recluse al campo e nelle lista del famigerato Joseph Mengele, commentano e rispondono alla domanda
‘’Riuscirete mai a perdonare? ’ ‘’No, ‘’ ammette una delle due ‘’la vita va avanti, certo. Ma per un sopravvissuto che ha visto tanto orrore è difficile perdonare’’.
Scendendo dal treno, a Padova, mandano il loro messaggio ai giovani con l’altoparlante del treno ‘’Shalom’’ ‘’Siete meravigliosi, ci avete emozionato. Senza di voi non sarebbe stato lo stesso’’ ‘’Spero che ricorderete tutto quello che avete visto, vissuto e sentito, di questo viaggio faticoso e non certo gioioso. Magari non subito, nel tempo’’
Ecco, questa è stata la mia ottica: non i ragazzi, non la commozione del gruppo, non la ripetizione di immagini scontate e déjà-vu ma un racconto, la ricerca delle mie emozioni.
Perché ad Aushwitz, come veniva spontaneo pensare in quei giorni, c’era ancora la neve, quella che cantava Guccini......
Nel mondo c’è ancora la neve e tuona il cannone ed il fumo sale lento ed ancora il vento non si posa..........
Alberto
Chiara Burzigotti 17/09/2013 21:40
Ciao Alberto, trovo il tuo lavoro molto interessante! Un caro saluto.Chiara
maria saggio 08/05/2013 21:30
COMPLIMENTI PER QUESTO BELLISSIMO LAVORO++++++++++++++++++++++++++++++++++Alfredo Mancini 07/05/2013 22:53
Oggi mi sono soffermato a vedere questo tuo racconto della memoria...Grazie amico mio per aver condiviso con noi questo tuo splendido reportage...ogni immagine racconta quanto dolore c'è stato in quei luoghi...quanta sofferenza. ma sopratutto quante vite spezzate..Per non dimenticare...Michele Santarsiere 02/05/2013 22:41
Alberto i miei più sinceri complimenti.Le foto sono bellissime e nel contempo molto toccanti !!!!!!!!
maurizio bartolozzi 02/05/2013 0:10
Un lavoro svolto molto bene con un filo logico che senza soluzione di continuità,a prescindere dalle varie immagini,ci trasmette il senso di orrore e desolazione del luogo e delle vicende storiche che lì si sono svolte.Il tutto senza retorica o calcando troppo la mano,ma trattandolo per quanto sia possibile con tatto e delicatezza.
Complimenti!
Carlo Schicchio 01/05/2013 23:59
Un racconto ben realizzato e presentato immagini ben pensate con ordine di un luogo visto fotograficamente ma tu gli hai dato un taglio particolare rendendo l'idea del luogo tristemente notoB/W eccellente Complimenti Carlo
adriana lissandrini 30/04/2013 21:22
grazie Alberto, non so dirti altrola qualità delle foto è straordinaria, ma ciò che colpisce di più è il coinvolgimento che si intuisce in te e si trasferisce a noi fruitori del tuo racconto...
inutile dire cosa ci auguriamo per il presente e per il futuro....
infiniti complimenti!
Aldo Consani 30/04/2013 13:56
Con piacere vedo che non ti mancano i complimenti, anc'io mi congratulo per questo difficile lavoro fotografico. BRAVO,BRAVO . Aldomaria teresa mosna 29/04/2013 19:52
Difficile aggiungere parole a quanto hai scritto come presentazione! Ti ringrazio per questo percorso, doloroso e toccante. Non so se riuscirò mai a fare questo viaggio, complimenti Alberto, Maria TeresaGuglielmo Rispoli 28/04/2013 22:56
un percorso organizzato bene che conduce con manoverso la storia passata ma anche così recente
nei dubbi e nelle domande
nelle emozioni che sei stato capace di suscitare
grazie Alberto
complimenti
ciao, Guglielmo
Moreno..Brandi 28/04/2013 16:08
Carissimo Alberto, vedo un lavoro splendido, di grande impatto visivo nella sua drammaticità, ai saputo rappresentare la tragedia umana con la delicatezza e la non banalità che in certi momenti può prendere la mano, ti faccio i miei più sinceri complimenti per questo lavoro e per come lo ai impostato.Ciao
Moreno
Massimo Carolla 27/04/2013 22:00
Una serie di immagini che toccano i nostri cuori, un invito sussurrato alla riflessione, un avviso urlato per non far assopire le nostre coscienze, grazie Alberto, un grande lavoro fotografico, i miei complimenti e un abbraccio, MassimoePICS 27/04/2013 16:42
Eine sehr beeindruckende Serie über dieses Wundmal der deutschen Geschichte !Maurizio Zoldan 26/04/2013 21:32
credo che queste tue immagini valgano più di 1.000 parole. sembra di sentire il freddo dentro più che fuori, di palpare la consapevolezza di chi dentro il campo vive gli orrori di ogni giorno, sa di farne parte oggi e non sa se arriverà al domani... Quei fili spinati elettrificati, quei vagoni, quelle visioni che dai cancelli rimandano al nulla sono emozioni pure. Bravo Alberto, credo tu abbia colto l'essenza dell'orrore senza evocarlo retoricamente.MauZ
Riccardo Sanchini 25/04/2013 19:22
Inizio da qui,poi osservero' gli scatti,le tue parole di spiegazione,hanno gia' mostrato parte del viaggio, un viaggio che colpisce anche dopo tanti anni trascorsi,perche' li dentro c' e' ancora qualcosa,chiamala anima o spirito o energia,che vaga e ti accoglie,ti entra dentro e poi un qualcosa ti porti a casa.Auschwiz,non ho visto,ma quella casa di Trieste,accompagnando degli amici cagliaritani.....e le domande affiorano......ma non trovo risposte a tanta crudelta'