"La madre" di Tino Veneziano
Il mio intento era quello di NON dare un volto alla Madre, che nella sua natura dona la Vita, una sorta di ponte tra ciò che è e ciò che sarà, negli occhi del bimbo l'eredità di una Vita che si protrae e cresce...
Olympus - iso 200 - f 2.8 - 1/50
di Tino Veneziano
Maricla Martiradonna 02/04/2009 8:05
RISPOSTA DELL'AUTORE A FRANCO FARINA:
"Hai ragione, è una foto fatta male e impostata peggio in fase di scatto, è una delle mie prime foto in digitale, e come ha detto Aldo Feroce è uno scatto di recupero, quello originale aveva dominanti rossastre indomabili.... però il taglio non è approssimativo, giusto o sbagliato l'hoo scelto così sin dal principio :-)
Ho presentato questo scatto appunto per parlarne, conscio dei miei limiti e dell'immagine in sé... è questo Agorà, vero? No, perchè non credo che sia stato concepito come vetrina...
Ti sono grato per l'esposizione, non cercavo complimenti, cercavo critiche, poiché anche se ho un modo di "vedere" personale mai penserei che sia quello giusto, non esiste quello giusto secondo me, esiste un continuo confronto che a me personalmente serve a farmi crescere e a trovare piacere nel vedere il "vedere" degli altri, per esempio il tuo mi piace molto.
Ultima cosa, nei miei lavori non cerco MAI il pietismo, cerco una forma di comunicazione di persone che mi stanno a cuore, ecco, l'Africa mi sta molto a cuore, mi stanno a cuore quei volti e quelle storie, se nasce discussione intorno ai miei scatti mi fa piacere, ma non per me, per quel che faccio vedere, le condizioni che ho visto e voglio condividere.
La fotografia deve essere letta come hai scritto, ma non può essere solo quello, non può essere stile di perfezione, o meglio, se fosse solo quella io sarei tagliato fuori, deve secondo me aprire la mente, open mind, non solo occhi che guardano ma pensieri che si mettono in movimento... quando posto una foto mi domando sempre, cosa suscita?
Grazie Franco, con molta stima".
Marco Agazzi 28/03/2009 13:11
La scelta dell'autore è coraggiosa ed efficace, mi piace molto questa sua interpretazione.Carlo Atzori 27/03/2009 10:18
Bellissimo BW, bellissima la composizione ed ottima la scelta di post produzione, che ha lasciato aree meno leggibili ma che rendono la foto ancora più intensa.Complimenti all'autore/autrice.
Aldo Feroce 26/03/2009 13:42
l'autore ha realizzato un miracolo chiamato postproduzione ....non aprire le ombre ha significato migliorare e mantenere megapixel scarsiniil profilo della madre va bene così scuro,sono gli occhi del bimbo luminosi come devono essere
Alberto Angelici 25/03/2009 23:48
Pur conoscendo una così particolare e diversa realtà solo per sentito dire e per averne letto (parlo di quella realtà umana e sociale nata dal proliferare gigantesco dell'HIV in certi Paesi africani), sono certo che non avresti potuto trovare parole piu' adatte per descrivere il concetto di "famiglia allargata". E', in definitiva, ciò che sovente accade in altre specie animali e che, invece, una sorta di rigido esoscheletro di convenzioni e tabu' vieta e condanna nella nostra società cosiddetta civile.In questa ottica, che mi e ci hai voluto offrire, la tua composizione assume toni di grande umanità assurgendo a simbolo della prepotente forza che la Vita sa ritrovare ogni qual volta essa sia minacciata. Dalle tue parole appare ben chiara una solida frequentazione di una "certa" Africa, qualcosa che va ben oltre l'esperienza del normale turista arricchendo e dando spessore al nostro essere Uomini e Donne. Grazie, i miei piu' sinceri complimenti e una goccia di bonaria invidia. :-)
A.
PS
Credo che anche la seconda parte del detto"...pater, incertus" in un quadro sociale così particolare abbia spesso scarsa importanza ;-)
Maricla Martiradonna 25/03/2009 21:03
RISPOSTA DELL'AUTORE AD ALBERTO ANGELICI:lo scatto è stato fatto con una compattona Olympus da appena 2.1 megapixel .... allora il formato raw era una chimera ;)
Ma tornando allo scatto... bisogna considerare dove è stato eseguito, in Africa come saprai la famiglia allargata non si sceglie, è una necessità.
Il vecchio adagio recitava "Mater semper certa est ..." ma in Africa non conta, specialmente nella zona dove ho fotografato, e mai avvallerei l'idea del "hai fatto quel che dovevi e dell'esci di scena...."
Lo scatto difatti ritrae una Madre in un ambulatorio per i malati di Aids, non ha importanza chi sia la madre, e forse in questo caso non lo è, non saprei dirlo con certezza, quel che conta è che quel bambino abbia accanto a se una che se ne cura.
Gli orfani di aids in africa sono più degli stessi malati, alcune madri anche se non parenti se ne occupano finchè possono, talune che hanno perso il loro figlio li portano sino allo svezzamento e non è raro che li tengano con se anche dopo, questi orfani una volta cresciuti non sapranno mai che sono stati "adottati" loro stessi o la madre acquisita, non riescono a capire la differenza.....
Questo modo di porsi "africano" va molto ben al di là del concetto di sangue tipicamente occidentale, va oltre, come oltre è la Madre anche se non è Madre legittima, come è figlio quel figlio che legittimo non è, è oltre, è appunto, la vita che si potrae...
grazie della tua bella e attenta analisi, ho molto apprezzato
ciao :-)
Alberto Angelici 25/03/2009 15:33
Facilmente l'Autore avrebbe potuto conferire all'immagine luce sufficiente (specie partendo dal formato raw) a rendere entrambe le figure protagoniste. L'aver preferito una strada piu' inusuale e personale denota originalita' e anche una certa dose di coraggio. Il che è apprezzabile. Pur rispettando la scelta dell'Autore, nell'aver lasciato in ombra la figura materna, ho l'impressione che in tal modo le si riconosca solo il ruolo primevo della procreazione (come dire hai gia' fatto quel che dovevi, ora puoi pure uscire di scena...) e non anche quello, ugualmente importante, della crescita del bambino nella fase forse piu' critica della sua esistenza.A parte questo, che è soltanto il mio pensiero, l'immagine mi piace. Buono il BN, i bianchi sulla sinistra non risultano bruciati, non coprono i bei panneggi del fazzolettone (salvo forse, un poco, nel lembo inferiore destro sotto il nodo) e, assieme allo sguardo splendente e attento del bambino, danno luce all'intera composizione.
Francesco Torrisi 25/03/2009 11:22
Mi piace!E' un controluce e nello stesso tempo non lo è...
Solo luce naturale molto incisiva.
L'occhio cade inevitabilmente sullo splendido bimbo che si "affaccia" timidamente sulla sua giovane vita...sotto lo sguardo attento della madre.
Madre presente ma non prima attrice di questo scatto.. pur dandone il titolo.
La trovo una splendida storia che racconta il legame tra madre e figlio, un amore che segue con discrezione una nuova vita che cresce.
Tanti "indizi positivi": il bimbo che scruta la "vita" mentre la madre osserva lui con un senso di protezione; il concetto di maternità con il bimbo ancora sul seno della madre; un ambientazione semplice e direi anche povera ma che con estrema dignità e ricchezza di sentimento esalta i fondamentali dell'amore: quello della madre che dona la vita al figlio e la segue con discrezione e infinita protezione.
Trovo questo scatto ben congeniato a raccontare l'apoteosi dell'amore tra madre e figlio..quello che alla fine dovrebbe darci una delle poche certezze della nostra vita.