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Montefabbri - 1



HASSELBLAD 500CM - ILFORD FILM HP4


Montefabbri, la cui origine semantica è incerta, deriva presumibilmente da Monte Fabrorum, ovvero il castello della famiglia (dei) Fabbri.
La prima cosa che colpisce è la visione d’insieme: questo borgo sembra cambiato ben poco dal 1400. II suo impianto urbanistico medievale in posizione sopraelevata conferisce al piccolo nucleo abitato un suggestivo colpo d’occhio. Merito (si fa per dire) della mancanza di risorse, se questo castello equidistante da Pesaro e Urbino non è stato manomesso, conservando nel tempo le antiche caratteristiche.
Dopo secoli costellati di miseria e privazioni, quando le uniche fonti di reddito erano l’agricoltura e la fornace, gli abitanti ora scoprono di avere in mano un tesoro. E infatti nessuno se ne va o vende casa, neppure al Comune che vorrebbe creare uno spazio aggregativo.
I residenti si tengono ben strette le loro piccole e vecchie casette, che conservano ancora i segni della povertà originaria, ma tant’è: tutto intorno ci sono solo colline, campagna e silenzio. I camion non passano sotto lo stretto arco d’ingresso e la sveglia non esiste, sostituita dal canto degli uccelli. Frenesia è una parola sconosciuta e le giornate lavorative si allungano o si accorciano seguendo il ritmo delle stagioni.

Commenti 5

  • Aldo Marsico 16/12/2013 10:21

    Questi paesini sono la fortuna dell'Italia! Condivido appieno la disamina dei "Colleghi" che mi hanno preceduto!
  • vog2 05/12/2013 19:08

    ci vuole un bel Imacon per dare giustizia a Paolo e Oliver Jamin a fare le scansioni
  • Stefano Cavazzini 05/12/2013 19:01

    molto molto belle anche per me, specie la 6-7-8; qualche perplessità me la suscita forse la 4 nei due muri, destro e sinistro, in primo piano. Dico subito che non sono esperto di questo genere, ma mi sembra che lo scanner li non abbia reso giustizia alla tua foto, immagino che l'originale sia molto meglio. Complimenti per questo tuo lavoro Paolo
  • vog2 05/12/2013 12:30

    a parte la ( dovuta) constatazione personale che ho lasciato alla fotografia 5) ... alcuni pensieri.
    1) sono felice della scelta delle 12 immagini perchè tale numero corrisponde ad un intero rullo da 120 e si sa che Giacomelli non amava sprecare pellicola . inoltre tale quantità corrisponde a quella massima che obbligatoriamente il World Press Award accetta nella categoria dei portfoli. Non sono necessarie 50 immagini per raccontare una storia …. e neppure 1
    2) una serie realizzata in analogico e specificatamente con una hasselblad a mio giudizio ha un ulteriore valore : per me risulta comunque frutto di una scelta che si muove in senso opposto a quella della semplificazione e della "apparente" facilità che spesso porta ad operare scelte più funzionali e di maggior sicurezza per arrivare ad un risultato finale.. intanto scattare 1000 fotografie ormai non costa nulla ….. e per mille altri motivi che qui non sto ad elencare;
    3) tra tutte ritengo “ molto giacomelliana” la fotografia 8) in cui la presenza in primo piano riporta immediatamente alla mente il famoso bambino di Scanno. la prospettiva del paese allungata tra stradine e slarghi , le due persone irriconoscibili che avanzano dal fondo , ma soprattutto un senso di attesa, di tempo bloccato nell’istante che non è da intendere nella accezione bressoniana , ma in quella del sogno . nella tua il bambino sembra attendere incuriosito ma circospetto l’arrivo della coppia , nella Sua lo “ stesso bambino” si rivolge al fotografo attraverso la quinta generata dalle due donne ai lati in un’aurea luminosa che raggiunge , a mio avviso, un valore di straordinaria poeticità . Sembrerebbe quasi che tu avessi invertito la posizione di scatto rispetto all’immagine del Collega mettendoti dalla parte opposta rispetto alla sua e quindi a mio avviso “ identificandoti” nel soggetto da te ritratto di spalle per mostrarci il suo punto di vista … eh si chi diceva che la fotografia è “ o specchio della realtà o finestra aperta sul mondo” aveva perfettamente ragione . Lui si era posto alla finestra .. tu allo specchio.
    notevole

  • Carlo Atzori 04/12/2013 22:46

    Bellissimo il senso ed il trasporto di questa carrellata di immagini in bianco e nero che raccontano, eccome se raccontano, una storia antica e bella....bravissimo Paolo....complimenti. Carlo

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