Mostra collettiva "Ci parlano..." - Visita all'Ossario delle Fontanelle, Napoli - 12.
Fotografia di Michela Ciardiello
Con un po’ di fortuna si può essere accompagnati in questo viaggio nel tempo e nella storia dall’ing. Goffredo Lombardi, che ha diretto i lavori di recupero del sito per conto del Comune di Napoli; da Mario Alamaro, studioso e ricercatore; dall’ing. Clemente Esposito, autore di libri e profondo conoscitore del sottosuolo napoletano; da Enzo Albertini, esperto di sottosuolo. In ogni caso, dall’entusiasmo e la passione delle “guide”, traspare tutta l’unicità e la napoletanità di questo luogo.
Vincenzo Galluccio 02/08/2007 0:49
Cari amici, cari "barbari, cari Luca, Renato, Claudio, Simona e Michela ho fatto un viaggio bellissimo attraverso le vostre immagini ed i pensieri e le storie di Leopardi, Mozart, De Simone e Ranieri raccontate con la grazia di chi sa guardare mentre ascolta i "morti che parlano ai vivi". La nostra anima di "poveri cristi" è contemporanemante ancorata alla vita ed alla morte in un viaggio interminabile che non può fare a meno di attraversare i punti della memoria, e questi sono più forti, più grandi dove la morte ha segnato il suo percorso tra l'amore di quelli che restano e la "disperazione" di quelli che muiono. Il rapporto con la morte e' irrinunciabile e disperante per quelli che credono e per quelli che pensano in una prosa infinita in cui l'ultima domanda e' sulla vita, per quelli che pensano, e sulla morte, per quelli che sentono.Alfredo Mancini 17/07/2007 17:36
Ringrazio Simona Claudio Luca Michela e Renato per aver dato voce e occhi ad un posto a me sconosciuto...Le immagini sono ottime ben leggibili e non offendono il posto..le didascalie sono ben curate e spiegano con molta professionalità il posto dove il visitatore sta entrando(virtualmente) questa e arte vera...Grazie siete stati fantastici....Con affetto AlfredoRenato Orsini 11/07/2007 19:59
Gero, posso assicurarti che in quel luogo che defineri "magico" tra il sacro e il profano regna un grande senso di serenità,di compostezza,la dimensione è quasi surreale, l'immagine della morte non è affatto tangibile, si crea subito un legame con quelle ossa , con quei teschi, che paradossalmente ti riconduce alla vita,ad un senso di rispetto verso ignoti che come me, come te, come tutti, hanno amato odiato, sofferto , gioito, insomma mi sembra più un luogo di celebrazione della vita anzichè della morte!Comunque grazie a tutti per aver partecipato, e se per caso un giorno vi troverete in questa tanto bistrattata città, credo che un visita all' ossario sia indispensabile per capirne l'essenza! ciao un salutone Renato
Gero Merella 11/07/2007 19:34
Faccio i complimenti a tutti,reportage difficile,per me forse sarebbe stato impossibile.Non concodo per nulla con Carla e Massimo.Io ho un bruttissimo rapporto con la morte,non vedo perchè questa reazione debba essere considerata una tristezza(addirittura vilta').Non appendo cornetti e evito le parti basse ma mi piacerebbe veramente vedere come tutti quelli che parlano di accettare serenamente la morte poi la accettino in tal modo quando si trovano in certe situazioni.
Ecco perchè per me sarebbe stato difficile fare questo reportage.
Alcune immagini mi piacciono moltissimo,altre meno ma come sempre questo è del tutto soggetttivo.
Ancora complimenti a tutti,un lavoro ben fatto,delicato e incisivo al tempo stesso.
Gero.
Marina L. 11/07/2007 17:09
Grazie a Massimo Carolla, che ha colto lo spirito del mio intervento... Purtroppo conosco troppo bene il campo, cara Simona Carli, è il mio lavoro da 20 anni come architetto libero professionista!!!... se ho scritto quanto ho scritto, credimi, nn voleva essere x nulla una critica a voi, di cui ho apprezzato da subito il vostro bellissimo lavoro di reportage e neanche un modo x nn affrontare il tema della morte (nn è proprio da me): se nn vogliamo guardare in faccia la realtà, proseguiamo pure... applaudendo tutto e tutti... intanto tutto il rispetto, i valori, il senso della vita e della morte se ne vanno via x sempre... viva il XXI secolo!!!Massimo Carolla 10/07/2007 23:53
Un grazie di cuore a tutti voi amici che ci avete "svelato" questo scorcio di cultura , umanita' e storia di Napoli ai piu' sconosciuto, le foto tutte belle, ognuna "vista"con l'occhio personale dell'autore, sono una testimonianza preziosa unitamente ai commenti e gli aneddoti molto curiosi. Credo che l'intervento di Marina si riferisse ai tempi "barbari ", manifestando una preoccupazione che il luogo possa essere destinato a mera attrazione -spettacolo magari con chiosco di bibite annesso, non alle persone che hanno saputo regalarci questa splendida mostra collettiva. In quanto al ai soldi destinati al recupero del posto credo siano soldi spesi bene , una volta tanto che le autorita' fanno qualcosa di buono spendendo un rivolo del fiume di denaro che maneggiano per restaurare e preservare dei beni artistici storici e culturali vogliamo criticarli?? E anche se fossero destinati ad attrarre turisti non e' anche di questi che vive una citta' ricca di bellezze storiche e geografiche come Napoli? Concordo con Carla sulla nostra inadeguatezza culturale su un tema che per vilta' e paura si cerca di evitare ma appendendo un cornetto rosso non e' che si esorcizza il pensiero , si cerca solo di preservarci il piu' a lungo possibile da guai ;-))) Ancora un grazie a tutti per il vostro impegno, ciao MassimoClaudio Capobianchi 10/07/2007 23:35
Ciao Marina, anche io ovviamente ero presente al cimitero delle Fontanelle e ti posso dire che il rispetto per il luogo e la sua storia è veramente massimo! Sò che è più semplice pensare male di tutti e di tutto, è difficile trovare cose positive nella società in cui viviamo, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio; ci sono posti ancora rispettati e tenuti in ottimo stato grazie ai sacrifici della gente, e il cimitero delle Fontanelle è uno di questi!un saluto
Simona Carli 10/07/2007 21:46
so che mi ripeto...già Luca e Renato sono stati chiari al riguardo.....nn ho visto barbari.....nn ho visto business...nn ho pagato un centesimo per entrare..c'era rispetto e silenzio...ho avuto materiale GRATIS...e nn mi va che si pensi sempre a tutto con sospetto e fatto per speculare qualcosa o qualcuno...il "restyling" , parola orribile da utilizzare per l'arte e la sua conservazione serve proprio per rivalutare patrimoni che altrimenti sarebbero sepolti da metri e metri di polvere e macerie e abbandonate senza poter far "circolare" i poveri barbari del XXI sec.
...mai poi vorrei sapere che cosa ha di "spettacolo" questo tema e qst cimitero..mica ci balliamo la tarantella sopra!?!??...ma perchè nelle chiese sotto i nostri piedi nn ci sono sepolte delle persone!?!?nn si va a vedere i cimiteri storici!??nn capisco perchè tombe si e teschi no.......
nn mi scende proprio essere chiamata barbara....e scusatemi ma una quasi laureata in storia dell'arte che viene definita tale quando va a vedere e interessarsi di patrimoni di inestimabile valore.....e trova commenti del genere.....dai su!......
Marina L. 10/07/2007 19:42
ok... grazie delle vostre risposte, che solo in parte mi rassicurano... conosco abbastanza bene il rione sanità, molto vero e molto umano, nonostante tutta la brutta cronaca che trapela sempre sui giornali... a volte proprio qst fa sospettare altre "speculazioni"... la tipologia architettonica di tutto il rione ha un fascino elevatissimo, sebbene versi in uno stato di degrado... ma proprio qst affascina molto di + delle nuove case...Scusatemi, ma queste operazioni di "restyling" le vedo sempre con sospetto... poi soprattutto quando riguardano certi temi, che nn andrebbero mai spettacolarizzati, secondo me... ed è inevitabile che qst piano piano avvenga, cari amici... altrimenti nessuno mai avrebbe investito i fondi x il suo recupero, purtroppo... qst è l'amara realtà dei tempi barbari del XXI secolo!!!...
Monique Leone 10/07/2007 19:31
una bella chiusaad un lavoro ben condotto
e ben presentato
complimenti a tutti
Monique
Renato Orsini 10/07/2007 17:57
ciao Marina, stavo appunto per scrivere quanto ha già fatto Luca.. ti assicuro è un luogo ai più sconosciuto, in una zona la Sanità che in molti,compreso me, preferiscono evitare, quella della "guapparia" di Mario Merola per intenderci!Nessun business, nessun cartello, nessuna bancarella, in quella zona è meglio non avviare nessuna attività,almeno che non sei del posto..e chi è del posto vive di altro... ma naturalmente non intendo condannare tutto il quartiere!
Al contrario direi che il Comune fa anche troppo poco, il tutto potrebbere essere potenziato per fini culturali e credo che sia un peccato limitare la visita dell'ossario ad un mese l'anno durante il Maggio dei Monumenti.
Ciao un salutone Renato
Luca Ciardiello 10/07/2007 17:46
@ Marina. Grazie per questo tuo intervento che ci permette di chiarire qualcosa forse trascurato. Intorno all'Ossario non è nato alcun business. L'ingresso è gratuito previo prenotazione. Non vi sono bancarelle, venditori ambulanti. Gli opuscoli vengono dati gratuitamente ai visitatori. Se abbiamo deciso di mettere on line le nostre sensazione è perchè, fortunatamente, questo luogo è fuori dal circuito dei "barbari del XXI secolo". In gran parte dei casi chi viene a visitare questo sito sa già di cosa si tratta: l'atmosfera di rispetto esiste ancora e crediamo vi siano tutti i presupposti sia così ancora in futuro.Grazie di nuovo.
Marina L. 10/07/2007 16:57
Questo è proprio quello che temevo di vedere... un luogo denso di antiche e genuine credenze consegnato alla mercè di turisti... i barbari del XXI secolo, a cui tutto si piega x business [mentre scarseggiano i fondi x la vera trasformazione della città al fine di renderla vivibile x i suoi abitanti]... nn c'è + nessun valore che regge difronte a qst, nemmeno la morte... inorridisco difronte a certe cose, davvero... pur apprezzando il vostro reportage...