Mostra online di Santino Mineo "Vajont" - 5.
L'impatto
La frana che si staccò dallle pendici settentrionali del Monte Toc aveva dimensioni gigantesche: con un fronte superiore a due chilometri, una larghezza di almeno 500 metri,ed una altezza media di circa 250, essa trasportò a valle oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e detriti .
Tale massa, se venisse asportata da 100 camion, calerebbe di 1 millimetro al giorno:a tali ritmi,per rimuoverla completamente sarebbero necessari 7 secoli.
La frana aveva, oltre alle enormi dimensioni, anche una elevata velocità:avanzando a circa 65 km/ora, in pochi secondi, risalì lungo il versante opposto per più di cento metri, sbarrando la valle e modificandola in maniera definitiva.
Al momento del disastro, l'altezza dell'acqua in prossimità della diga era pari a 240 metri e il serbatoio conteneva poco più di un terzo della capacità di invaso totale.
La forza d'urto della massa franata creò due ondate che si abbatterono una verso monte, spazzando le frazioni lungo le rive del lago e l'altra verso valle.
Quest'ultima superò lo sbarramento artificiale innalzandosi sopra di esso fino a lambire le case più basse di Casso,poste 240 metri sopra la diga.
Si incanalò quindi nella stretta gola del VAJONT, acquistando sempre maggior velocità ed energia;all'uscita della gola, la massa d'acqua, alta 70 metri e con una velocità di circa 96 km/ora, si riversò nella valle del Piave radendo al suolo il paese di Longarone ed alcuni villaggi vicini.
Le vittime di questo tragico disastro,avvenuto in meno 5 minuti, furono 1908.
lucy franco 03/11/2010 0:01
imponente e terribile, un documento preziosobravo Santino
Lucy