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Mostra online Pollaci-Portaluppi "Immagini e storie" - 10. Mezzojuso

Mostra online Pollaci-Portaluppi "Immagini e storie" - 10. Mezzojuso

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Mostra online Pollaci-Portaluppi "Immagini e storie" - 10. Mezzojuso

Una prora, la cinta muraria, e una vela, la facciata della chiesa, nel liscio mare dell’asfalto grigio che da ogni lato avviluppa la nave che onde del mare non ha mai conosciuto. Questo vascello forse è poco più che una scialuppa, un granellino disperso in un cosmo immenso, ma questa nave è la nostra casa. E la croce in cima alla chiesa rappresenta la fede che sospinge la nave, che dà la forza necessaria a fendere l’asfalto che la circonda e la blocca, mentre le pietre grosse e squadrate ricordano le antiche ciclopiche mura, e rappresentano il lavoro dell’uomo senza il quale civiltà e progresso si sarebbero impantanati nell’interno di oscure caverne. I giganti hanno lasciato l’orma del loro passaggio in Sicilia, verità o leggenda che sia ciò e quello che racconta la gente e non solo nel palermitano.
A Messina nel mese di agosto di ogni anno c’è una manifestazione, un corteo a cui partecipano due giganti, Grifone e Mata, una leggenda che risale al 964, quando il saraceno Hassam Ibn-Hammar approdò sulla costa messinese per saccheggiare e devastare i paesi in quel luogo. Durante uno di questi saccheggi incontrò la bella Mata, si innamorò e si convertì al cristianesimo. La morale? Gli arabi vennero da conquistatori e furono conquistati dai siciliani. È facile venire conquistati dalla Sicilia. Ma si corre un pericolo, ovvero quello di diventare una fotocopia di un siciliano. La storia insegna altrimenti. E Mezzojuso è il più fulgido esempio. La Sicilia stava morendo verso la metà del millennio passato, territori abbandonati, lande desolate. A Mezzojuso arrivarono gli albanesi e le due etnie trovarono il modo di coesistere e prosperare.
Mezzojuso è quindi il paese dualistico per eccellenza, lo dimostrano le due chiese, due popoli che da secoli coesistono. Anche l’Italia è un paese dualistico, un nord con maggiori attività produttive che si contrappone a un sud con minori industrie, e l’Italia, l’intera Italia è da più di trent’anno in crisi, una recessione che sarebbe dovuta terminare verso la fine degli anni Ottanta, ma così non è stato. Quindi anche la strada del dualismo non è quella vincente. Anche Palermo ha una matrice dualistica, durante il periodo punico si distinsero due zone all’interno della stessa città, una fu chiamata paleopoli (o città antica) posta a monte e confinante la contemporanea neapoli (o città nuova), e questa nuova zona coincideva con l'attuale zona del Cassaro compresa tra la via Roma e la cattedrale.
Ma il dualismo di Palermo esiste anche nel suo simbolo, il Genio di Palermo, una statua che rappresenta un giovane incoronato con il volto da vecchio, mentre regge in braccio un serpente che ha addentato il petto dell’uomo e si sta nutrendo con il suo sangue. Molte sono state le interpretazioni date a questa statua, ma nessuna è stata riconosciuta come quella ufficiale. A mio modo di vedere, condividendo la tesi prevalente che l’uomo sia la personificazione di Palermo (o forse della Sicilia), mi pare di vedere in atto una trasformazione, ovvero quella di un giovane che privato del proprio sangue si sta trasformando in un vecchio. Il serpente rappresenta il passato dal quale i siciliani non si voglio separare, ma questo attaccamento alle tradizioni, che per un verso è un giusto atteggiamento, gli impedisce di progredire. Ma Palermo, la Sicilia tutta, è terra dove può avvenire l’alchimia della metamorfosi. E Mezzojuso, un paese nel palermitano, da secoli da dimostrato che il cambiamento è possibile, uno, quello delle due etnie, c’è già stato, ma un altro deve avvenire. Per ora è solo un punto lontano, quasi invisibile all’orizzonte del nostro futuro. Ma la nave che non ha mai conosciuto mare sta navigando nella giusta direzione.

© foto Carlo Pollaci - © testo Geo Portaluppi

Commenti 4

  • Antonio Scanu 20/08/2013 13:07

    Non ci sono parole o gesti che possano spiegare i siciliani ed il loro viaggio, cosi gravito di storia e di dualismi irrisolti, che dura diciamo da sempre.

    nell'anima di ogni siciliano, da puri isolani, coesistono contemporaneamente terra e mare e sarà sempre guerra tra i due elementi. Ed è così che questa terra bagnata da questo mare ha partorito Pirandello, Quasimodo, Bufalino, Sciascia, Camilleri per dirne solo alcuni.
    Che dire ......... siete fantastici, almeno nella lettura attraverso foto e testi di una Sicilia assai difficile da comprendere, con gli strumenti normalmente in uso ai non siciliani.

  • Bruno Vallarin 25/03/2010 12:45

    Ciao Carlo, ho visto la vostra mostra online, quello che piu' mi ha colpito, è la tua capacità di far vedere questa nostra Italia, in special modo il meridione, cosi come io lo immagino, cosi lontano dalla modernità, ma reale e sincero, il colore in B&W, contribuisce a renderlo antico ancora. Le immagini e le didascalie, cosi bene spiegate, ti portano dentro un viaggio, che sembra quasi palpabile. Non semplice spiegare per immagini, il carattere antropologico di un luogo, ma entrambi, a mio giudizio siere riusciti. Per un architetto come te, che cerca nel suo operato di proiettarsi in un futuro urbano, questo servio fotografico, fa capire, quanto ami la tua terra, il meridione, in quanto ne sei figlio. In quanto a Geo, egli, essendo del nord, ha saputo vedere e scrivere quello che accade o accaduto, in un linguaggio molto esplicto. Faccio gli auguri ad entrambi, per prossimi lavori.
    Con stima e amicizia.
    Bruno.
  • Sergio Zolessi 24/03/2010 18:02

    Grande e geniale amico: ho studiato più che guardato le tue foto.
    E dico questo perche non sono foto da guardare ma di studiare: la scena, la luce, l'inquadratura, il motivo e anche l'opportunità.
    In somma: geniale!!! ed in più con un commentatore assolutamente eccezionale come Geo che per volta ti fa entrare in dimensioni assolutamente inaspettate per i cervelli comuni.
    Grande capolavoro e un gran COMPLIMENTI ad entrambi!!
    TOP!!!
  • Stefano Todde 22/03/2010 22:29

    particolari molto belli.complimenti ciao Carlo.