Progetto "Foto&Racconti: autumn rain ( Fabrizio Caron - ilmondodieLiot /Cristina Finotto)
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http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Finotto_Caron_Dentro_la_pioggia_di_un_giorno_qualunque.pdf
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Fotografia di fabrizio caron
Racconto di ( Cristina Finotto)
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Dentro la pioggia di un giorno qualunque
Oggi piove a dirotto ed io mi fermo a guardare il mondo che passa dalla
finestra. Ho deciso di uscire, voglio sentire ogni goccia attraversarmi il
corpo per capire se sono ancora viva dopo che te ne sei andato. Esco senza ombrello, fregandomene del vento e della pioggia che mi sbattono addosso.
Salgo in auto e torno a guardare la pioggia, gli ambulanti, il fioraio, la gente che corre per le ultime spese di mezzogiorno. Non ho voglia di tornare a casa e di pensare al pranzo, ho bisogno di star qui a bagnare i miei pensieri d’autunno, per continuare a non pensarti, per dimenticare i dolori terribili alle mie ossa, per portarmi a casa un po’ di questa giornata che si colora di giallo,arancio, rosso nonostante la pioggia.
Questa giornata che colora il sorriso della gente che mi guarda come guardasse ad una pazza mentre tenta di fotografare una bellissima foglia gialla che si è posata sul vetro dell’auto,forse a cercare un po’ di riparo anche da me che di ripari non ne ho più per nessuno.
Compro il pane, salgo di nuovo in macchina e continuo a scattare, faccio la strada di sempre, quella che mi porta a casa, attraverso un giardino
e non aziono il tergicristallo, lascio che la pioggia sciolga quasi gli alberi
che sembrano scorrere via dal mio vetro, come a cancellare tutto il dolore che ho dentro, il dolore che mi hai lasciato assieme ad un niente.
Per un attimo vorrei che questa pioggia lavasse via tutto il dolore del mondo, che tutti i bambini, dimenticati da dio, tornassero a giocare felici e s'inventassero piccole case dentro le pozzanghere. Ma ecco il vialetto di sempre, i pioppi, i tigli, il mio albero donna, sono tutti lì a farsi fotografare ancora una volta da me. Sono a casa ormai, ho i jeans inzuppati e non riesco a trascinare un passo quasi, ma sono felice perché ho volato ancora una volta con la fotografia dentro il vento della mia terra, dentro questo autunno di mani vuote e nidi che cantano solitudine.
Giulietta Luise - Giuly 14/11/2012 22:03
uno scatto che regala immaginazione e un racconto che sembra il copione di un monologo... gran bel lavoro complimenti!carla ippoliti 14/11/2012 18:45
Auguri Fabrizio !!!!!!Gli auguri non bastano mai e fanno sempre piacere.... e se è vero che emozioni e fotografia vanno insieme.... auguri per mille fotografie serene!
carla ippoliti 14/11/2012 10:11
'ho volatoa ncora una volta dentro il vento della mia terra, dentro questo autunno di mani vuote e nidi che cantano solitudine'...parole morbide come velluto cantano la solitudine ed il dolore dell'assenza ma anche la gioia dell'esserci, nella percezione della vita, catturata ogni volta dallo sguardo discreto, attento e magico di di una fotografia.
Bravissimi entrambi...
Angelo Aloisi 14/11/2012 0:03
Bravissimi, entrambi...come a teatro... una voce narrante, un susseguirsi di pensieri, tristi, ma con la voglia di reagire e di vivere...
e sullo sfondo una splendida gigantografia dai colori forti e liquidi... meritate un grande applauso!
Grazie, Angelo
fabrizio caron 13/11/2012 19:52
grazie Cristina. :)**********************************************
Tommaso Vicomandi 13/11/2012 19:44
....Questa giornata che colora il sorriso della gente che mi guarda....bravi veramente
Paola Ortolani 13/11/2012 17:39
..struggente..un bellissimo racconto abbinato ad una fotografia altrettanto bella..che attraverso le gocce lascia immaginre tutto