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Tanti hanno questo vizio – e vezzo – : andare a cercare la realtà tra le righe dei libri; nei testi delle canzoni; nei titoli di coda dei film.
Quali rivelazioni illuminanti li attendono mai?
E quando io stessa mi trovo ad attraversare di corsa il sottopassaggio della primavera, come adesso, mi ritornano in mente le parole di quello scrittore* che mi esortava a considerare aprile quale il più crudele dei mesi.
Sì, vista da qui, l’estate è aperta, accelerata e brulicante; troppo calda, osannata e festeggiata; mai tonda, ma isterica di luci e colori.
La primavera invece è liscia, distesa e levigata: inviolata. E’ un mondo nuovo, spesso sferico, è la base muscolare su cui tutto poggia, cammina e si muove.
Scivolo,
stringendo parole
che lasciano una traccia.
Un colpo di vento
la rimuove
e nessuno può sapere dove tu sia.
---
L'arte che proponi è ciò cui io anelo, sola et pensosa.
Sono i colori che vorrei abbinare e indossare; le parole che vorrei ascoltare e dire; gli sguardi che vorrei immortalare.
Commovente!
Impeccabile!
Complimenti!
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Mariana Magnani 22/04/2011 18:20
PagineTanti hanno questo vizio – e vezzo – : andare a cercare la realtà tra le righe dei libri; nei testi delle canzoni; nei titoli di coda dei film.
Quali rivelazioni illuminanti li attendono mai?
E quando io stessa mi trovo ad attraversare di corsa il sottopassaggio della primavera, come adesso, mi ritornano in mente le parole di quello scrittore* che mi esortava a considerare aprile quale il più crudele dei mesi.
Sì, vista da qui, l’estate è aperta, accelerata e brulicante; troppo calda, osannata e festeggiata; mai tonda, ma isterica di luci e colori.
La primavera invece è liscia, distesa e levigata: inviolata. E’ un mondo nuovo, spesso sferico, è la base muscolare su cui tutto poggia, cammina e si muove.
Scivolo,
stringendo parole
che lasciano una traccia.
Un colpo di vento
la rimuove
e nessuno può sapere dove tu sia.
---
L'arte che proponi è ciò cui io anelo, sola et pensosa.
Sono i colori che vorrei abbinare e indossare; le parole che vorrei ascoltare e dire; gli sguardi che vorrei immortalare.
Commovente!
Impeccabile!
Complimenti!
*T.S Eliot
Ps.La mia stagione è l'autunno.
M.
marcodigispace 03/04/2011 21:46
Grazie!Massimo Fiore 03/04/2011 20:11
molto interessante