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L'importanza dei gradini! Se li hanno messi, proprio davanti alla soglia di casa, un motivo lo avranno avuto.
Mare, qualche decennio fa. La giornata era nuvolosa e scarse erano le speranze che il sole ritornasse a invitare i bagnanti a riaffollare le spiagge. Cosa fare al mare quando il sole è vacante? Un dilemma assai urticante.
"Facciamo quattro passi in città - si progettò - a vedere negozi." Le vetrine correvano lungo i marciapiedi e noi quattro, a piedi, a correre dietro a esse, fino a quando raggiungemmo un tabaccaio, con la sua “T” bianca in campo nero, un vessillo come lugubre bandiera di pirati, con un “T”eschio bianco a ghignarti in faccia. Ma il monito del bieco “monital” noi non lo cogliemmo e lì entrammo a comprare cartoline da inviare ai parenti e agli amici. In quel momento eravamo felici, forse troppo, e un istante dopo mia moglie e io sprofondammo nella più cupa delle disperazioni: alla uscita del negozio il figlio piccolo, che non andava ancora a scuola, non c'era più! Rapito, o forse peggio. Perlustrammo a dovere la piazzetta, per altro angusta e stretta, e senza luoghi in cui rintanarsi. Noi ad affannarci e in giro non un'anima viva e, a dire il vero, nemmeno morta, queste anime non escono mai. Le mamme, per contratto, sono inclini a prenotarsi per intraprendere per prime il viaggio verso la follia. I padri, subito dopo. Ma devono sventolare un minimo di decoro, ovvero la bandiera del "Adesso ghe pensi mi" di scottiana memoria.
Convinsi mia moglie e la figlia maggiore a presidiare il luogo: se il piccino, dopo avere fatto un giro fosse lì ritornato, un volto noto doveva ritrovare. Assicurai che era un incarico importante. Che nessuna delle due andasse distante! Resistere fino al mio ritorno. Io avrei fatto il tragitto al contrario, pedibus calcantibus, fino a raggiungere la magione. Come idea era alquanto traballante, ma così ognuno sarebbe stato impegnato a fare qualcosa, evitando di peggiorare la situazione. Verosimilmente sarei dovuto correre a denunciare il fatto alle autorità competenti. Ma avevo una mia idea, e segui quella, che qualcuno chiama istinto.
Il percorso verso casa fu uno dei più lunghi mai vissuti, sapendo che forse quei pochi minuti potevano essere decisivi, se c'era in corso un rapimento. Andai, rincorrendo a ogni passo il successivo momento fino a quello in cui scorsi da lontano il profilo dell'abitazione marinaresca. Seduto all'aria fresca, sui gradini di casa, ritrovai mio figlio che s'era da noi allontanato con fiero e uggioso cipiglio in una feriale giornata uggiosa. Gli scoiattoli sono come i figli, saltellano qua e là, magari perché a loro non interessano le cartoline, e neppure le vetrine. Ma entrambi conoscono la strada per tornare a casa. E lì li trovi, attenti, seduti sul gradino più basso, a guardia del mattone, e fino a quando resteranno lì assisi, nessuno porterà via quel mattone, pare poco e invece è una gran bella consolazione. Ecco perché davanti all'ingresso ci sono dei gradini, così ti puoi sedere e aspettare che qualcuno passi a farti la foto. Il resto della storia è a tutti noto. Ciao, Geo.
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Geo Portaluppi 25/11/2009 0:18
L'importanza dei gradini! Se li hanno messi, proprio davanti alla soglia di casa, un motivo lo avranno avuto.Mare, qualche decennio fa. La giornata era nuvolosa e scarse erano le speranze che il sole ritornasse a invitare i bagnanti a riaffollare le spiagge. Cosa fare al mare quando il sole è vacante? Un dilemma assai urticante.
"Facciamo quattro passi in città - si progettò - a vedere negozi." Le vetrine correvano lungo i marciapiedi e noi quattro, a piedi, a correre dietro a esse, fino a quando raggiungemmo un tabaccaio, con la sua “T” bianca in campo nero, un vessillo come lugubre bandiera di pirati, con un “T”eschio bianco a ghignarti in faccia. Ma il monito del bieco “monital” noi non lo cogliemmo e lì entrammo a comprare cartoline da inviare ai parenti e agli amici. In quel momento eravamo felici, forse troppo, e un istante dopo mia moglie e io sprofondammo nella più cupa delle disperazioni: alla uscita del negozio il figlio piccolo, che non andava ancora a scuola, non c'era più! Rapito, o forse peggio. Perlustrammo a dovere la piazzetta, per altro angusta e stretta, e senza luoghi in cui rintanarsi. Noi ad affannarci e in giro non un'anima viva e, a dire il vero, nemmeno morta, queste anime non escono mai. Le mamme, per contratto, sono inclini a prenotarsi per intraprendere per prime il viaggio verso la follia. I padri, subito dopo. Ma devono sventolare un minimo di decoro, ovvero la bandiera del "Adesso ghe pensi mi" di scottiana memoria.
Convinsi mia moglie e la figlia maggiore a presidiare il luogo: se il piccino, dopo avere fatto un giro fosse lì ritornato, un volto noto doveva ritrovare. Assicurai che era un incarico importante. Che nessuna delle due andasse distante! Resistere fino al mio ritorno. Io avrei fatto il tragitto al contrario, pedibus calcantibus, fino a raggiungere la magione. Come idea era alquanto traballante, ma così ognuno sarebbe stato impegnato a fare qualcosa, evitando di peggiorare la situazione. Verosimilmente sarei dovuto correre a denunciare il fatto alle autorità competenti. Ma avevo una mia idea, e segui quella, che qualcuno chiama istinto.
Il percorso verso casa fu uno dei più lunghi mai vissuti, sapendo che forse quei pochi minuti potevano essere decisivi, se c'era in corso un rapimento. Andai, rincorrendo a ogni passo il successivo momento fino a quello in cui scorsi da lontano il profilo dell'abitazione marinaresca. Seduto all'aria fresca, sui gradini di casa, ritrovai mio figlio che s'era da noi allontanato con fiero e uggioso cipiglio in una feriale giornata uggiosa. Gli scoiattoli sono come i figli, saltellano qua e là, magari perché a loro non interessano le cartoline, e neppure le vetrine. Ma entrambi conoscono la strada per tornare a casa. E lì li trovi, attenti, seduti sul gradino più basso, a guardia del mattone, e fino a quando resteranno lì assisi, nessuno porterà via quel mattone, pare poco e invece è una gran bella consolazione. Ecco perché davanti all'ingresso ci sono dei gradini, così ti puoi sedere e aspettare che qualcuno passi a farti la foto. Il resto della storia è a tutti noto. Ciao, Geo.