STAMPA ALLA MATITA EMOSTATICA detta anche " del barbiere"
la cosa è abbastanza divertente ma è peculiarità dei fotografi maschietti a meno che le fotografe femminucce non abbiano i baffi...
la stampa alla matita emostatica avviene polverizzando le matite che si utilizzano per cicatrizzare piccoli tagli che solitamente il fotografo maschietto si provoca radendosi non perchè masochita ma per la fretta di andare in camera oscura . Inutile dire che il sistema è possibile solo usando rasoi manuali preferibilmente con lame forgiate a mano e provenienti dall'area metropolitana di Toledo. Per inciso: il rasoio elettrico è equiparabile ad una stampante ink jet ... non ti diverti ad usare nè l'uno nè l'altra..
bisogna fare attenzione che la matita sia del tipo che contiene il nitrato d'argento altrimenti non si sviluppa un bel niente e spendi soldi inutilmente.
solitamente queste non si trovano nei supermercati ma solo nelle farmacie più facilmente in quelle che abbiano ancora gli arredi in noce scuro e non vendano gli autoabbronzanti sul bancone ... dopo aver polverizzato la matita si mescola la polvere con alcool ed acqua distillata (meglio quella comprata in farmacia e non quella che si usa per i ferri. da stiro) in proporzione 1+ 1 + 1, almeno io ho provato con questa proporzione. Si ottiene un risultato ottimale rimescolando il composto in una piccola ciotola di ceramica bianca di fine 800 bavarese ma anche quella di Capodimonte può andare, però. Alcuni fotografi dell'area ligure utilizzano il mortaio in marmo di Carrara ed il pestello ricavato da un coccio di ulivo della Riviera di Ponente che è usato per preparare il pesto ... la cosa è possibile ( lo dico per esperienza diretta) basta però avere l'accortezza di togliere le tracce di basilico altrimenti la stampa potrebbe dare sgradevoli effetti di metamerismo alla luce con toni tendenti al verde.
per rimescolare è obbligatorio utilizzare un bastoncino di legno di cedro del libano proveniente da un ramo posto non in cima all'albero in quanto l'irraggiamento solare influisce sulla flessibilità dello stesso. Non usare mai un attrezzo in ferro ... fa reazione chimica e.... buuum . Quindi si stende il composto su una carta che è preferibile trattare prima con gelatina fotografica applicata per immersione del foglio in una bacinella in ferro smaltato bianco,quelle in plastica sono pessime. Va pure bene anche la colla di pesce basta però poi togliere la carta emulsionata dalla portata del gatto, se lo si ha, altrimenti la lecca tutta pensando che sia una sardina La stesa è effettuata a pennello a più mani incrociate avendo l'accortezza di riscaldare il supporto a 40° non uno di più non uno di meno per 15 minuti non uno di meno non uno di più. Io utilizzo una carta inglese 100% cotone fatta a mano da graziose ancelle e pressata ancora umida da omaccioni poderosi ( le migliori vengono dalla campagna vicino a Cambridge perchè l'acqua utilizzata in quella cartiera ha un ph particolarmente neutro e sono spedite per corriera... la depressurizzazione della stiva di un aereo è deleteria) e un pennello di buona qualità ( il mio proviene dal sottogola di uno di castoro albino nato e cresciuto nella regione del laghi canadesi). Naturalmente questo procedimento va effettuato alla luce inattinica dando le spalle alla stessa, anche se ciò non è sintomo di buona educazione ma si può anche fare al chiaro di luna in una sera di mezza estate, sempre dando le spalle . Dopo che la carta si è asciugata perfettamente è buona cosa spianarla sotto una pressa con piattello in ghisa di manifattura tedesca pure quelle ceche vanno bene per non meno di 2 giorni.
la stampa avviene a contatto con un procedimento di sviluppo che utilizza la luce solare , meglio non diretta oppure lampade a UV ... lentamente l'immagine inizia a comparire e quando si raggiunge il livello voluto si termina il processo lin un bagno di fissaggio. Eventualmente la stampa si può poi virare al selenio per dare corpo ai neri. Cosa questa sempre consigliata sia per garantire anche una buona stabilità dell'immagine nel tempo che (soprattutto) per fare il figo con gli amici
io preferisco la luce naturale... le lampade ad UV sono per chi va al mare ed usa gli autoabbronzanti di cui sopra.
alla fine di tutto si invia la scansione della stampa su FC
per inciso: questo qui ripreso è uno scorcio della Dora Baltea in Val Veny con, in secondo piano, un accumulo di ghiaccio fotografato con una Hasselblad SWC e pellicola Foma 100 in una giornata di fine settembre intorno alle 16,30 particolarmente uggiosa... piovigginava pure .
Il negativo è tato svuluppato con il Rodinal 09 1 + 25 mentre la stampa originale a contatto misura 58,2 x 58,2 mm ( il formato reale del negativo 6 x 6 ). la scansione è stata effettuata a 1200 DPI per poi essere ridimensionata , per l'invio, a 96 DPI non a 72 perchè altrimenti Ciro non la vede bene
ps : il rametto che spunta in alto a sinistra mi è scappato .. acc.
ma se lo avessi eliminato se la sarebbe presa a male e quindi l'ho lasciato ....in tutta coscienza non me la sono sentita di fare un torto a quel simpatico rametto che, forse non casualmente o si, è entrato prepotentemente all'interno dell'inquadratura....
Luciano Demaio 01/12/2013 9:49
che dire c'è sempre da imparare ottimo risultato anche se laborioso comunque ottima fotografia bravo un salutoArnaldo Pettazzoni 29/07/2013 0:29
Ecco!!!.... è la meraviglia seguita da un lieve stupore - “forse lieve è troppo riduttivo dopo aver letto tutto il percorso scritto sotto la foto”-......io ho passato metà della mia vita illuminato da una luce rossa dentro una camera oscura...... il fatto è comune a tanti che per amore della foto analogica o per mestiere immergono le dita in chimiche puzzolenti e a volte tossiche, ma il piacere raro e ossessivo delle tue sperimentazioni, delle ricerche , della scoperte, stupiscono....eccome se stupiscono!! , rispolverare tecniche dimenticate e spesso sconosciute valorizzano senza dubbio il tuo lavoro.Che dirti!!!....i complimenti sono più che dovuti e soprattutto anche invidiabili da parte mia.
Mario Corradi 27/07/2013 0:17
Senti Luca,Ho per rimescolare il tutto, un rametto di Pino d'Aleppo .
Pensi possa andare bene??
:-) :-)
Ciao
Mario
Ennenne 21/07/2013 20:48
" L'importanza della fotografia non risiede soltantonel fatto che è una creazione, ma soprattutto nel fatto
che è uno dei mezzi più efficaci per plasmare le
nostre idee e influire sul nostro comportamento."
Gisèle Freund
lucy franco 21/07/2013 12:12
acc....ho tutto fuorchè il castoro albino scappato appena mi ha visto con le forbici in mano.....ma penso sia stato un segno del destino...probabilmente avrei fatto BUM...( grazie al ferro...) e non avrei potuto scrivere qui quanto è stato interessante leggere la didascalia a corredo della fotografia, e altresì divertente :))
osservare poi la Dora Baltea in Val Veny fa il resto, cioè immergersi dentro un altro universo fotografico, colmo di quella consapevolezza sapiente che da sempre fa la differenza
gino lombardi 21/07/2013 10:24
http://www.youtube.com/watch?v=LFt-iSxjmGs-:))
Rocco Carnevale 21/07/2013 7:55
Oltre che la bravura e la ricerca, vedo che nemmeno la fantasia ti manca.Apprezzato tutto!! Buona domenica.Giorgio Cornelio 21/07/2013 1:01
A metà tra espressionismo tedesco e immaginario gotico...mi riporta a Murnau e a Browning: mi ricorda che dietro ogni pellicola c'è un fotogramma, e che dietro ad ogni foto c'è uno studio. Quanta distanza dal futurismo fotografico odierno!Ulisse
ann mari cris aschieri 20/07/2013 19:09
La foto è uggiosa ma illustra (e non viceversa) uno spirito geniale, che conduce oltre l'immagine.Mi scuso se il commento è inidoneo, ma non so parlare di fotografia, mi trovo più a mio agio con un bel pezzo di scrittura come questo qui sopra.
Ciao!
- René - 20/07/2013 15:51
per natura sono molto pigro...per dirti che il solo leggere il procedimento che hai descritto
mi ha "stancato" :))
ma trovo che la foto che ne é scaturita,
oltre che molto bella, sia anche di grande interesse...
cristian volpara 20/07/2013 14:52
In questo caso(ma forse non solo in questo)il confine tra il fotografo e lo sciamano si fa sottile......Hai però omesso di parlare del peyote usato :))
Lezione di Fotografia.
Anche la composizione è molto ben eseguita.
Beh beh...la SWC è un gioiello.
Chapeau Luca.