"United colors of India" di Gianni Boradori Foto % Immagini| agorà, agorà-discussioni interessanti, temi Foto su fotocommunity
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Caro Francesco la tua nota è degna di attenzione e rispetto....ma non necessariamente condivisibile. Ti ringrazio per la precisazione sui titoli, a cui effettivamente non avevo riflettuto abbastanza.
Sulla mia affermazione che il ns approccio culturale predominante all'analisi sia quello di classificare tutto, è vero (è un metodo di semplificazione) e non mi riferivo solo al mondo fotografico; riconosco che la mia osservazione è un po' radicale e per questo contestabile. Personalmente, cerco di liberarmi da questi canoni di classificazione e, al contrario, cerco di valorizzare le persone per quello che sono e per quello che hanno da dire. Questo scatto riproduce una persona, anonima ma pur sempre espressiva; è proprio questo che mi piace: dare volto a sconosciuti, gente comune, che per un istante possono incontrare uno spazio o una voce e magari celebrità. Certamente il ritratto non è tra i migliori in FC (più espressivi), ma non è nemmeno uno dei peggiori. Inoltre, io gestisco con tanta fatica e malamente gli accostamenti cromatici (preferisco il BN), questa foto invece lo fa con gusto... a me pare. De gustibus...
Buon anno caro Francesco a te e a tutti gli altri lettori... rallegriamoci delle diverse opinioni e del confronto....
Roberto
Roberto scusami, ma qui non credo che il busillis sia classificare, ordinare, etichettare...
Premesso che il tuo discorso ha un filo logico ma per me comunque esula dal commentare uno (o questo) scatto come approccio iniziale e potrebbe confondere chi si avvicina all'interpretazione di scatti fotografici per la prima volta (e questo lo dico senza avere la pretesa di insegnamenti alcuna).
Vedi una foto e ne devi ricevere un racconto e/o emozioni e/o stimoli...ma se levi tutto questo che resta?
Quello che tu sostieni, ti ripeto, è condivisibile, ma dovrebbe essere più un passo successivo dell'evoluzione del discorso scaturente comunque da una iniziale lettura dello scatto.
Il titolo inoltre deve essere un complemento, o meglio, un completamento allo scatto e non viceversa (qualora il titolo avesse la parte preponderante diventerebbe in questo caso un racconto supportato da scatto/i a contorno).
Nulla a togliere che comunque questa foto è ben fatta, ma permettimi di dire che di fatto per quelli qui intervenuti è risultata un po' "povera" in riferimento ad un racconto, ad emozioni e stimoli estetici ad esclusione dei giochi cromatici .
Anche la contestualizzazione geografica che alcuni hanno evidenziato, che potrebbe far parte del "racconto", è molto generica e poco specificata.
Sul gradimento del sguardo non c'è nulla da dire: a te piace questo sguardo, a me, oltre a non comunicare emozioni (principalmente perché non riesco ad interpretare lo stato d'animo del soggetto ritratto), piace poco...e qui non c'è nulla da aggiungere a sostegno di una o dell'altra affermazione essendo frutto di quella sfera soggettiva che si chiama "gusto personale".
Bella foto, a me piace proprio per lo sguardo della donna, anche se devo complimentarmi per l'appunto di F. Marino e la sua rielaborazione che ne esalta il viso.
Rispetto al fatto che nulla ci dice che sia in India, beh, perchè dovrebbe dircelo?
Abbiamo l'abitudine di classificare, ordinare, etichettare... e nel contempo molti di noi vorrebbero abbattere confini (fisici/materiali e psicologici/mentali) e/o discriminazioni. Se concentriamo il valore dell'umanità nell'individuo tout court non c'è bisogno di mettere in evidenza particolari che ne specificano la nazionalità. In questo caso il titolo fornisce un'informazione ulteriore senza nulla togliere o compromettere l'immagine.
Punti di vista, ovviamente. Certo che gli accostamenti cromatici sono esaltanti, ma devo dar ragione a Carlo Pollaci: per me, così com'è, non passa "emozione", eppure il ritratto è sicuramente importante e racconta. Non trovo lo sguardo poco interessante, ma forse perde di forza proprio per la strada scelta dall'autore, quella dell'esaltazione cromatica, certamente la costruzione stessa della foto non lo sottolinea nè lo esalta.
Non c'è dubbio che il cromatismo, giocato su pochissimi colori ed esasperato, sia ciò che più ha colpito l'A. (che, da questo punto di vista, è riuscito perfettamente a rendere fotograficamente: la sua versione è, infatti, secondo me, da preferire a quella "rivista" da Francesco Marino).
Però la foto, nel complesso, non convince per nulla: vuoi per il soggetto "debole" (non coinvolge, né basta uno sguardo, non particolarmente interessante peraltro, a catturare l'attenzione al di la, appunto, del forte impatto dei colori); vuoi per l'assoluta decontestualizzazione: sappiamo che siamo in India solo perché ce lo dice l'Autore...
Una foto che "se la gioca" tutta sui cromatismi....bellissimi accostamenti di colori complementari....a mio parere il tutto e' vanificato da una dominante tendente al viola...ho provato ad eliminarla e rendere piu' scuro il blu,la figura "viene fuori" e lo scatto ne guadagna tantissimo
Con il permesso dell'Autore,potrei pubblicare la mia elaborazione,oppure inviarla a Maricla
buon anno
Francesco
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della latta massimo 20/05/2012 13:57
Molto belladm.fe 05/01/2011 14:53
da da... io sa, accento russo. andato un poco, ma torna, torna... :) arrivato un bisbiglio che è foto non feroce. uh. devo scusa...Francesco Torrisi 03/01/2011 22:56
dmitrij ti sei scordato l'accento russo...dm.fe 03/01/2011 22:38
per me è feroceRoberto Sias 01/01/2011 10:26
Caro Francesco la tua nota è degna di attenzione e rispetto....ma non necessariamente condivisibile. Ti ringrazio per la precisazione sui titoli, a cui effettivamente non avevo riflettuto abbastanza.Sulla mia affermazione che il ns approccio culturale predominante all'analisi sia quello di classificare tutto, è vero (è un metodo di semplificazione) e non mi riferivo solo al mondo fotografico; riconosco che la mia osservazione è un po' radicale e per questo contestabile. Personalmente, cerco di liberarmi da questi canoni di classificazione e, al contrario, cerco di valorizzare le persone per quello che sono e per quello che hanno da dire. Questo scatto riproduce una persona, anonima ma pur sempre espressiva; è proprio questo che mi piace: dare volto a sconosciuti, gente comune, che per un istante possono incontrare uno spazio o una voce e magari celebrità. Certamente il ritratto non è tra i migliori in FC (più espressivi), ma non è nemmeno uno dei peggiori. Inoltre, io gestisco con tanta fatica e malamente gli accostamenti cromatici (preferisco il BN), questa foto invece lo fa con gusto... a me pare. De gustibus...
Buon anno caro Francesco a te e a tutti gli altri lettori... rallegriamoci delle diverse opinioni e del confronto....
Roberto
Francesco Torrisi 31/12/2010 15:06
Roberto scusami, ma qui non credo che il busillis sia classificare, ordinare, etichettare...Premesso che il tuo discorso ha un filo logico ma per me comunque esula dal commentare uno (o questo) scatto come approccio iniziale e potrebbe confondere chi si avvicina all'interpretazione di scatti fotografici per la prima volta (e questo lo dico senza avere la pretesa di insegnamenti alcuna).
Vedi una foto e ne devi ricevere un racconto e/o emozioni e/o stimoli...ma se levi tutto questo che resta?
Quello che tu sostieni, ti ripeto, è condivisibile, ma dovrebbe essere più un passo successivo dell'evoluzione del discorso scaturente comunque da una iniziale lettura dello scatto.
Il titolo inoltre deve essere un complemento, o meglio, un completamento allo scatto e non viceversa (qualora il titolo avesse la parte preponderante diventerebbe in questo caso un racconto supportato da scatto/i a contorno).
Nulla a togliere che comunque questa foto è ben fatta, ma permettimi di dire che di fatto per quelli qui intervenuti è risultata un po' "povera" in riferimento ad un racconto, ad emozioni e stimoli estetici ad esclusione dei giochi cromatici .
Anche la contestualizzazione geografica che alcuni hanno evidenziato, che potrebbe far parte del "racconto", è molto generica e poco specificata.
Sul gradimento del sguardo non c'è nulla da dire: a te piace questo sguardo, a me, oltre a non comunicare emozioni (principalmente perché non riesco ad interpretare lo stato d'animo del soggetto ritratto), piace poco...e qui non c'è nulla da aggiungere a sostegno di una o dell'altra affermazione essendo frutto di quella sfera soggettiva che si chiama "gusto personale".
Roberto Sias 31/12/2010 9:32
Bella foto, a me piace proprio per lo sguardo della donna, anche se devo complimentarmi per l'appunto di F. Marino e la sua rielaborazione che ne esalta il viso.Rispetto al fatto che nulla ci dice che sia in India, beh, perchè dovrebbe dircelo?
Abbiamo l'abitudine di classificare, ordinare, etichettare... e nel contempo molti di noi vorrebbero abbattere confini (fisici/materiali e psicologici/mentali) e/o discriminazioni. Se concentriamo il valore dell'umanità nell'individuo tout court non c'è bisogno di mettere in evidenza particolari che ne specificano la nazionalità. In questo caso il titolo fornisce un'informazione ulteriore senza nulla togliere o compromettere l'immagine.
Rosalba Crosilla 29/12/2010 19:58
Punti di vista, ovviamente. Certo che gli accostamenti cromatici sono esaltanti, ma devo dar ragione a Carlo Pollaci: per me, così com'è, non passa "emozione", eppure il ritratto è sicuramente importante e racconta. Non trovo lo sguardo poco interessante, ma forse perde di forza proprio per la strada scelta dall'autore, quella dell'esaltazione cromatica, certamente la costruzione stessa della foto non lo sottolinea nè lo esalta.Carlo Pollaci 29/12/2010 15:02
Non c'è dubbio che il cromatismo, giocato su pochissimi colori ed esasperato, sia ciò che più ha colpito l'A. (che, da questo punto di vista, è riuscito perfettamente a rendere fotograficamente: la sua versione è, infatti, secondo me, da preferire a quella "rivista" da Francesco Marino).Però la foto, nel complesso, non convince per nulla: vuoi per il soggetto "debole" (non coinvolge, né basta uno sguardo, non particolarmente interessante peraltro, a catturare l'attenzione al di la, appunto, del forte impatto dei colori); vuoi per l'assoluta decontestualizzazione: sappiamo che siamo in India solo perché ce lo dice l'Autore...
Maricla Martiradonna 29/12/2010 13:30
Versione di Francesco Marino:Francesco Marino 29/12/2010 11:31
Una foto che "se la gioca" tutta sui cromatismi....bellissimi accostamenti di colori complementari....a mio parere il tutto e' vanificato da una dominante tendente al viola...ho provato ad eliminarla e rendere piu' scuro il blu,la figura "viene fuori" e lo scatto ne guadagna tantissimoCon il permesso dell'Autore,potrei pubblicare la mia elaborazione,oppure inviarla a Maricla
buon anno
Francesco
Francesco Torrisi 29/12/2010 0:55
Direi che la forza di questo scatto sta appunto nei colori perché come ritratto in se lo trovo semplice...quasi comune.