2.109 2

Santino Mineo


Free Account, Venezia

VAJONT II°

By-pass

Impianto del Vajont
1. Funzionamento della centrale. L’acqua proveniente dal lago passava per:
- la “Paratoia di presa della centrale” (pos. 25);
- la valvola a farfalla e la turbina Francis;
- la “Paratoia d’intercettazione dello scarico turbina” (pos. 28);
- l’adiacente “Paratoia d’intercettazione dello scarico c.le Colomber e relativo by-pass” (pos. 26);
- la base del pozzo piezometrico per poi immettersi in contropressione nella galleria “diretta” Pieve – Val Gallina. La pressione (piezometrica) in quel punto dipendeva dalla differenza delle quote tra Pieve e Val Gallina, differenza che determinava la portata che passava per la “diretta”.
Esempio.
Con Pieve a quota 680 e Val Gallina a 653, i 27 m di differenza consentono il passaggio nella diretta di circa 50 mc/s.
Poiché la distanza tra Pieve e V. Gallina è di 27 km e supponendo le perdite di carico linearmente costanti, la pressione in galleria si abbassa di 1 m ogni km. Al Vajont, che è a circa 20 km da Pieve, la pressione si abbasserà di 20 m e la quota piezometrica sarà quindi di 660 m (che è il livello dell’acqua che si riscontrerebbe nella canna del pozzo piezometrico del Vajont).

2. Funzionamento del by-pass. L’acqua proveniente dal lago passava per:
- la pos. 25;
- la “Paratoia d’intercettazione del by-pass della centrale” (pos. 27) il cui scarico si immetteva tra le pos. 28 e 26;
- la pos. 26, la base del pozzo, la galleria.
N.B. In questo caso la centrale doveva essere ferma (chiuse la v. a farfalla e la pos. 28).

3. Osservazioni per le paratoie
- Le diciture riportate tra virgolette sono quelle date allora alle paratoie.
- La pos. 27 poteva funzionare anche parzializzata, per regolare la portata (analogamente a quelle degli scarichi delle dighe).
- Le paratoie pos. 25, 26 e 28 invece non potevano funzionare parzializzate: quindi o tutte aperte o chiuse.
Nota.
* Tutte le 14 paratoie piane del Vajont (6 per gli scarichi e 8 per le intercettazioni delle gallerie) erano azionate da pistoni oleodinamici, alimentati da un’unica centrale di pompaggio posta al piano terra della Cabina Comandi Centralizzata (CCC).
* La pressione di mandata delle pompe era di ? ? (forse 25) atmosfere, ma le tubazioni e apparecchiature collegate dovevano sopportare pressioni maggiori man mano si scendeva (aumentava di circa 20 atm in corrispondenza delle due paratoie dello scarico di fondo).
* Le tubazioni raggiungevano le camere delle paratoie passavano per i vani ascensori e per i cunicoli.
* Essendo la pressione la stessa, per adeguare la forza di azionamento alle necessità delle singole paratoie i pistoni avevano diametro differente.
* Tutte le paratoie potevano essere comandate sul posto o dalla sala controllo al primo piano della CCC, dove erano pure riportate le posizioni delle paratoie: per le 6 degli scarichi e la 27 che funzionavano anche parzializzate l’indicazione era continua, mentre per le altre solo due luci di aperta o chiusa.

4. Funzionamento della turbina
- La turbina era tipo Francis e non aveva scarico sincrono per la ridotta lunghezza delle tubazioni di mandata e di scarico.
- Venivano completamente aperte le pos. 25, 26 e 28.
- La valvola a monte era del tipo a farfalla e veniva aperta con un pistone oleodinamico che sollevava una leva che ruotava di 90°. All’estremità della leva era posizionato un contrappeso per la sua chiusura; quindi nella fase di apertura il pistone doveva fornire il lavoro per vincere gli attriti di apertura e anche per accumulare l’energia di posizione necessaria alla chiusura: in questo modo la chiusura era garantita anche in mancanza di energia (funzionamento a sicurezza intrinseca attiva).
- La normale sequenza di avviamento era:
* riempimento del tratto di tubazione tra la farfalla e il distributore della turbina con un by-pass, a comando oleodinamico, in parallelo alla farfalla.
* apertura della valvola a farfalla
* apertura delle pale (direttrici) del distributore e messa in servizio del gruppo.
- All’arresto, il contrario: chiusura del distributore, della farfalla e del by-pass. Le paratoie 25,26 e 28 venivano lasciate normalmente aperte
- Quindi, nel funzionamento normale, anche la farfalla funzionava a tutto o niente. Però era progettata per chiudere anche “sotto flusso”, cioè con il passaggio della massima portata della turbina, in caso di emergenza per la mancata chiusura del distributore (guasto o inceppamento): per questo le valvole a monte della turbina sono dette anche “di guardia”.

5. Manutenzione della turbina
- Veniva isolata bloccando in chiusura la farfalla e la paratoia pos. 28. Erano condizioni sufficienti per lavorare in sicurezza. Se necessario, il by-pass avrebbe potuto funzionare.

6. Manutenzione della paratoia del by-pass pos. 27
- Veniva isolata bloccando in chiusura le paratoie pos. 25 e 26.

7. Note conclusive
- La centrale e il by-pass erano due dei tre modi per scaricare l’acqua del Vajont nella “diretta”. Il terzo era la pos. 23: “Paratoia d’intercettazione della derivazione diretta dal serbatoio del Vajont verso Val Gallina”.
- La turbina del Colomber poteva funzionare con un salto tra i 10 e i 60 m e portata massima di circa 26 mc/s. (Con lo scarico in contropressione, il salto è la differenza tra le pressioni di ingresso e di uscita della turbina)
- Il by-pass poteva funzionare con un salto massimo di 70 m e portata come quella della turbina. Ovviamente conveniva usarlo per salti inferiori ai 10-15 m, oppure in caso di manutenzione della turbina.
- La centrale e il by-pass non dovevano funzionare contemporaneamente.
Nota.
* Il by-pass è stato utilizzato solo per brevi periodi.


Novembre 1960: si decide di abbassare il
livello del lago sino a quota 600 mslm e
costruire una galleria by-pass, in grado di
mettere in comunicazione i due bacini
risultanti dall’eventualità caduta della frana.
Oggi la galleria by-pass consente di
scaricare le acque del torrente Vajont
impedendo il riformarsi del lago

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