142. Francesco Torrisi 2
Mostra online di Francesco Torrisi: "Solleone".
Un lavoro intenso e fotograficamente affascinante, dedicato a certe speciali atmosfere della Sicilia, così introdotto dal suo autore Francesco Torrisi:
"Cuocere un uovo sull’asfalto arroventato?… credetemi, si può.
Siete tutti invitati ad assistere, basta venire in Sicilia quando arriva il vento caldo da sud che noi chiamiamo in modo poco politicamente corretto... africano.
Un vento bollente, che nasce secco correndo tra le dune del Sahara, ma che nel suo muoversi verso nord, lambendo le onde del mare del Canale di Sicilia, si carica dell’inevitabile evaporizzazione dell’acqua del mare.
Quando sbarca sulle nostre coste, è un vento carico di umidità e di sabbia. Mai violento, ma irremovibile e costante.
Un vento che è arrivato a far toccare al povero mercurio arroventato dei nostri termometri limiti da Guinness: 50° all’ombra… scusate se è poco.
Provate ad entrare in una sauna ed a restarci per l’intero arco della giornata… in quei giorni noi ci stiamo in sauna e senza pagare!!! (se lo sapessero i leghisti diventerebbero ancora più verdi... di bile... accusandoci di essere i soliti approfittatori a loro spese).
L'unico pensiero che si riesce a formulare è uno di speranza: che arrivi presto la notte per far scendere di qualche grado la temperatura. Una piccola speranza che ci accompagna nelle ore più dure e che immancabilmente si trasforma dopo il calar del sole in una grande delusione.
Sono giornate in cui, come i meharisti insegnano, lo stare al chiuso e con un bel po’ di isolante intorno ti migliora la vita. Meglio i 37° gradi corporei…che i 50° esterni. Difficilmente in questi giorni troverete balconi spalancati e tapparelle alzate.
C’è chi vende “ombra” a metro quadro… e c’è chi la compra per disperazione e se c’è ancora chi vuol vendere la Fontana di Trevi, è bene che venga da noi durante questi giorni... è l’unica chance per trovare compratori.
Quando capitano questi giorni tutto si ferma e nello stesso tempo tutto traballa alla vista, dovuto al furore della temperatura che fa vibrare l’aria come acqua bollente in una pentola. Avere qualche miraggio non è poi una eventualità così remota.
Le città si fermano, in campagna non c’è attività tranne per le spiagge che registrano il tutto pieno, ma sembrano piuttosto popolate da una miriade di formichine mute ed immobili che paiono tentare un suicidio di massa per annegamento. Tutti stanno a mollo all’acqua attenti a mostrare alla vista ed ai raggi del sole solo la testa. Anche i bambini, solitamente ingovernabili ed irrefrenabili in spiaggia, rallentano di molto le loro normali attività motorie. Quelle rare sono effettuate rigorosamente sotto l’acqua piuttosto che sopra.
Anche gli uccelli si fermano. I cieli sono stranamente sgombri, soli e silenziosi. Neanche un cane per strada, avendo solitamente un istinto di conservazione migliore del nostro.
Sparisce anche l’azzurro del cielo, si rifiuta di apparire. Al suo posto c’è un parapiglia di masse grigie ed informi che non si possono neanche definire nuvole… è piuttosto la rappresentazione del nulla.
Fortunatamente questi periodi sono rari in Sicilia. Quando arrivano durano 2 o 3 giorni al massimo per poi ristabilire la normale temperatura estiva. Da noi “normale” vuol dire 35/40 gradi, sono sempre tanti, ma accompagnati dalla normale brezza marina che rende vivibile la maggior parte delle ore della giornata è tutto un altro stare al mondo... credetemi.
Questi scatti sono un semplice tentativo di raccontarvi la mia Terra quando viene colpita da questo infernale vento africano.
Tutto si ferma, gli uomini e gli animali si trasformano in “cose”... come i personaggi di un presepe scordato lì dall’ultimo Natale, semplicemente lasciati nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Lo stesso Sole sembra non muoversi più e persino il tuo respiro... sembra fermarsi" (Francesco Torrisi).
Un lavoro intenso e fotograficamente affascinante, dedicato a certe speciali atmosfere della Sicilia, così introdotto dal suo autore Francesco Torrisi:
"Cuocere un uovo sull’asfalto arroventato?… credetemi, si può.
Siete tutti invitati ad assistere, basta venire in Sicilia quando arriva il vento caldo da sud che noi chiamiamo in modo poco politicamente corretto... africano.
Un vento bollente, che nasce secco correndo tra le dune del Sahara, ma che nel suo muoversi verso nord, lambendo le onde del mare del Canale di Sicilia, si carica dell’inevitabile evaporizzazione dell’acqua del mare.
Quando sbarca sulle nostre coste, è un vento carico di umidità e di sabbia. Mai violento, ma irremovibile e costante.
Un vento che è arrivato a far toccare al povero mercurio arroventato dei nostri termometri limiti da Guinness: 50° all’ombra… scusate se è poco.
Provate ad entrare in una sauna ed a restarci per l’intero arco della giornata… in quei giorni noi ci stiamo in sauna e senza pagare!!! (se lo sapessero i leghisti diventerebbero ancora più verdi... di bile... accusandoci di essere i soliti approfittatori a loro spese).
L'unico pensiero che si riesce a formulare è uno di speranza: che arrivi presto la notte per far scendere di qualche grado la temperatura. Una piccola speranza che ci accompagna nelle ore più dure e che immancabilmente si trasforma dopo il calar del sole in una grande delusione.
Sono giornate in cui, come i meharisti insegnano, lo stare al chiuso e con un bel po’ di isolante intorno ti migliora la vita. Meglio i 37° gradi corporei…che i 50° esterni. Difficilmente in questi giorni troverete balconi spalancati e tapparelle alzate.
C’è chi vende “ombra” a metro quadro… e c’è chi la compra per disperazione e se c’è ancora chi vuol vendere la Fontana di Trevi, è bene che venga da noi durante questi giorni... è l’unica chance per trovare compratori.
Quando capitano questi giorni tutto si ferma e nello stesso tempo tutto traballa alla vista, dovuto al furore della temperatura che fa vibrare l’aria come acqua bollente in una pentola. Avere qualche miraggio non è poi una eventualità così remota.
Le città si fermano, in campagna non c’è attività tranne per le spiagge che registrano il tutto pieno, ma sembrano piuttosto popolate da una miriade di formichine mute ed immobili che paiono tentare un suicidio di massa per annegamento. Tutti stanno a mollo all’acqua attenti a mostrare alla vista ed ai raggi del sole solo la testa. Anche i bambini, solitamente ingovernabili ed irrefrenabili in spiaggia, rallentano di molto le loro normali attività motorie. Quelle rare sono effettuate rigorosamente sotto l’acqua piuttosto che sopra.
Anche gli uccelli si fermano. I cieli sono stranamente sgombri, soli e silenziosi. Neanche un cane per strada, avendo solitamente un istinto di conservazione migliore del nostro.
Sparisce anche l’azzurro del cielo, si rifiuta di apparire. Al suo posto c’è un parapiglia di masse grigie ed informi che non si possono neanche definire nuvole… è piuttosto la rappresentazione del nulla.
Fortunatamente questi periodi sono rari in Sicilia. Quando arrivano durano 2 o 3 giorni al massimo per poi ristabilire la normale temperatura estiva. Da noi “normale” vuol dire 35/40 gradi, sono sempre tanti, ma accompagnati dalla normale brezza marina che rende vivibile la maggior parte delle ore della giornata è tutto un altro stare al mondo... credetemi.
Questi scatti sono un semplice tentativo di raccontarvi la mia Terra quando viene colpita da questo infernale vento africano.
Tutto si ferma, gli uomini e gli animali si trasformano in “cose”... come i personaggi di un presepe scordato lì dall’ultimo Natale, semplicemente lasciati nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Lo stesso Sole sembra non muoversi più e persino il tuo respiro... sembra fermarsi" (Francesco Torrisi).
11 Foto |
Pagina 1
di 1