Onestà intellettuale.....forse?

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Carlo Pollaci Carlo Pollaci Messaggio 76 di 79
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Non entro (naturalmente) nella discussione tra Luca e Giampaolo, tuttavia trovo condivisibili le sue argomentazioni.

In particolare « … ho ripreso in mano la macchina fotografica, per approfondire un linguaggio (la fotografia) che oggi attraverso la moderna digitalizzazione, si è arricchita di nuove strade da percorrere...”» è un affermazione senz’altro vera. E’ la stessa storia della fotografia a dimostrarlo: ogni innovazione tecnica, in un ambito quale quello fotografico, che nasce (è bene ricordarlo) come un insieme di invenzioni e procedure tecniche chimiche e tecnologiche finalizzate a rendere prima stabile e successivamente riproducibile l’immagine che si forma nella camera oscura (“obscura”), sottraendone l’uso agli “artisti” e rendendolo accessibile ai più, per quanto a volte inizialmente non bene accetta, abbia finito alla lunga con l’accrescere le potenzialità a disposizione del fotografo.
Ciò non è (non può esserlo…) del tutto indolore. Procedimenti tecnici assolutamente validi sono stati inesorabilmente spazzati via dal “progresso”. Si veda solo “l’infelice” storia della dagherrotipia, probabilmente tra tutti il mezzo fotografico più in grado di affiancarsi alla pittura: lo scatto produceva uno e uno solo e non riproducibile originale, spesso di eccezionale qualità tecnica come artistica.

L’avvento della pellicola (prima rivoluzione fotografica) ha soppiantato tutti i vecchi sistemi, che pur avevano i loro estimatori, che hanno, volenti o nolenti, dovuto cedere il passo alla “novità” (peraltro decantata dal famigerato motto “voi premete il pulsante di scatto, noi facciamo il resto). Ciò nonostante questo è avvenuto senza particolari rimpianti, al punto che per gli odierni “puristi” la fotografia s’identifica con essa (meglio se bn).

Il digitale rappresenta quindi “solo” la seconda rivoluzione fotografica. Una rivoluzione, quella digitale che, a ben vedere, è però perlomeno doppia: la prima legata al sensore in luogo della pellicola (ma non solo…); la seconda, ed è quello che fa storcere la bocca ai puristi, è che col digitale praticamente tutti sono in grado di fare “buone” foto, quantomeno sotto l’aspetto tecnico. Chi proprio non si destreggia tra diaframmi, ISO, tempi, curve toni, etc., basta che lasci fare alla macchina (… non sbagliano un colpo!).

Entrambe le rivoluzioni fotografiche hanno mandato in pensione schiere di professionisti e addetti ai lavori.
Questo è chiaramente un discorso generale, su dati di fatto, e non esprime, né intende esprimere, alcun giudizio di valore.

Per quanto mi riguarda, non ho nostalgia per il passato e non mi disturba affatto il progresso tecnologico. Ciò non è in contrasto con la convinzione personalmente maturata negli ultimi tempi che l’analogico non è per nulla defunto e che possa – anche sotto forma di tecnologia “ibrida” - (riprendendo le parole di Gianpaolo) apportare nuove potenzialità tecniche e creative alla fotografia.

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Giorgio Franchi Giorgio Franchi Messaggio 77 di 79
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Bravo Carlo. Inutile discutere i tuoi interventi oculati e razionali. Però non condivido l'affermazione che: . Tutt'altro! Semmai, tutti sono bravi a smanettare con PS... ma questo è, secondo me, un altro discorso.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 78 di 79
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@ Gianpaolo & Carlo P.& Giorgio

Ok si parla di fotografia.....ed'è giusto e interessante leggere quello che scrivete...ma cosa centre con quanto è stato detto prima....L'onestà intellettuale intesa come saper riconoscere una Fotografia...anche se non risponde ai canoni personali?

Ma forse io chiedo troppo!

Vado in ferie
Ciao ciao.
Gianpaolo Giambuzzi Gianpaolo Giambuzzi Messaggio 79 di 79
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@Ciao Carlo R.
No, non chiedi troppo...

Dare ad una fotografia un valore certo e' assoluto e' impresa immane se non impossibile.

Se tu avessi fatto riferimento ad una onesta' in generale, interventi fatti da me e Carlo P. non avrebbero avuto forse senso.

Sentori emozionali universali e nella stessa misura per tutti non ne conosco quindi:

eliminato il dubbio di far riferimento a disonesti,farabutti,sobillatori e delinquenti che non credo sia il nostro caso,(spero), come ho premesso nel mio precedente intervento, parliamo di disonesta' intellettuale, quando un individuo non riesce ad apprezzare altro genere fotografico e, quindi a dargli un valore in quanto tale perche' giudica quella determinata foto solo in base ad un sentore emozionale o di parte e, non grazie a conoscenze tecnico - culturali. In sintesi,( ma ho dovuto un po' approfondire per essere piu' chiaro)come dici tu:


"L'onestà intellettuale intesa come saper riconoscere una Fotografia...anche se non risponde ai canoni personali"


Ma se questa linea di conoscenza non c'e, quell' individuo e' solo uno sprovveduto un
"bifolco" dell' immagine,oppure di qualsiasi altra cosa, ma non un disonesto.

Come puo' un individuo che non ha la cultura dell' immagine oppure malformata perche' ignorante in materia, saper riconoscere una fotografia ben fatta anche se non risponde ai canoni personali?

Di volta, in volta come un unto del Signore esprimera' il suo pensiero, magari poco dopo che la partita della squadra del cuore ha perso all' ultimo minuto per un autogool!E allora Dio salvi la regina! Oppure... lasciamo perdere... per adesso sto zitto!:-)

In seguito nel mio precedente intervento ho fatto riferimento a cio' che ha scritto V.O.G. per sottolineare che pur in situazioni dove appare mostrarsi - non giudico se c'e' oppure no - una conoscenza culturale, che indichi una linea di pensiero supportata da conoscenze tecniche, alcune idee possono essere contraddette perche' chi inizia la critica segue una sua conoscenza... sempre.

("guardanpo" quanto e' articolata la "cosa").

Se ho portato a riferimento la mia esperienza in luoghi specifici facendo riferimento a personaggi del mestiere e' accaduto, per avere un supporto tangibile alle mie argomentazioni, che non fossero costruite su mere chiacchiere e, nello stesso tempo per dare valore piu' completo alla mie affermazione di inizio intervento e cioe':

"possiamo parlare di onesta’ intellettuale quando, l’intelletto e la cultura sono elementi sensibili nel luogo in cui si sviluppa l‘argomento"

Adesso facciamo un po' di conti...

Se per te fotocommunity rappresenta un luogo sensibile dove possiamo parlare di onesta' intellettuale in senso reale, cioe' che NON il dieci per cento degli individui che la compongono ha le giuste conoscenze per poterla esprimere, ma bensì almeno l' ottanta per cento, apriamo le danze.Diversamente il risultato giochera' sempre a sfavore, perche' di quel dieci per cento con facolta' la meta' per mancanza di tempo non interviene e, quella che resta a sua volta si astiene, perche' lo ritiene assolutamente inutile.

Termino dicendo che essendo nello spazio, fotografia analogica e digitale, era necessario fare qualche riferimento da parte mia all' argomento ... prendendo come esempio l' intervento di V.O.G. sul mio profilo tanto per ricordarci che stiamo in un sito di fotografia... altrimenti parliamo di aria fritta.

A dimenticavo... il rimanente 90% ?

Tricche e tracche, bombe a mano, castagnole, lucciole per lanterne, chat, che bella gnocca, di dove sei? Sei single?
Perche' non ci incontriamo, lo sai che sei carina, lo sai che sei carino, che bel fiore una meraviglia! Ma dov'e' questo posto? Bellissimo!Che bella cornice!

Basta son stufo di scrivere.

Buone ferie Carlo R.

Gianpaolo



Messaggio Modificato (1:40)
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