... Andrei Graph

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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 31 di 32
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beh era abbastanza scontato ackermann ... molto più sottile direi il riferimento alla arbus che in te definirei in versione " notturna" . lei che ti piazzava il banale e la mostruosità del quotidiano senza paura ... te lo spiattellava in faccia per non per denunciare ma solo per fartelo vedere.
tu che invece che ti muovi alla ricerca del "diverso " ma da te accettato talvolta con un senso di " pietas" o di condivisione . La tua è in certi casi empatia verso il soggetto ripreso, la sua era l'empatia verso la diversità.
in questo dico che la tua potrebbe essere con tutte le pinze del caso la fotografia di una arbus "buona e notturna" .. però sostengo sempre la mia tesi sulla tua visione... tu sei troppo buono comunque hai un approccio rivolto al bene ... loro sono "cattivi".. non so se mi sono spiegato ...

una cosa fondamentale che tuttavia ti differenzia è che lei di notte usava il flash , possibilmente sparato in faccia, per far si che la sua fotografia accentuasse con la luce violenta lo schiaffo all'osservatore .. tu invece stai nel buio e lo accentui. la differenza è forte



Messaggio Modificato (22:16)
lucy franco lucy franco   Messaggio 32 di 32
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ciao Andrei,
mi zittisco nella lettura delle domande, e naturalmente delle tue risposte che rivelano, oltre ad una passione che è amore istintivo, anche studio e riflessione, approfondimento e consapevolezza.
Conosco il tuo magnifico percorso e per questo riprendo
l'analisi di Luca (V.O.G.) che è secondo me puntuale, e acuta, e come sempre sapiente.
Quindi sottoscrivo assolutamente le sue riflessioni, che sentivo prima di leggerle come mie nebulose intuizioni, e passo ad una mia domanda.

Il punto di forza comune nelle tue immagini, quello che io individuo come "punctum" costante, è la compresenza di una sorta di indefinitezza, che in contrasto apparente restituisce invece la caratteristica essenziale di un soggetto, sia essa la fragilità, o al contrario, la sua forza interiore.
Fai di queste "stupende imperfezioni" il tuo massimo strumento di comunicazione.
Ma come riconosci fra tante foto scattate, la "tua" tra tutte, quella che ti rivela e che scegli?
E' una "analisi tecnica" che prevale, o un "brivido sottopelle" che ti guida?
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