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Il Lavatoio di Ponte-Valle ( da Vi racconto la mia Terra)

Il Lavatoio di Ponte-Valle ( da Vi racconto la mia Terra)

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Il Lavatoio di Ponte-Valle ( da Vi racconto la mia Terra)

Il primo nucleo della città di Pesaro nacque sul bacino del fiume Foglia, in un punto adiacente al suo percorso prima della foce, in un avvallamento delimitato fra il monte San Bartolo, il colle Ardizio dove questi si contrappongono all'Adriatico, e la collina della Salute: in posizione centrale tra i due ma più arretrata.


Il nome collina della Salute deriva in riferimento ad una sorgente dalla quale sgorga acqua dalla notte dei tempi, come documentato su un apposita lapide posta sull'antico lavatoio (oggi restaurato), ubicato tra l'abitato di Santa Veneranda e quello di Ponte-Valle.


Detta sorgente era già attiva nel 232 a.C., allora identificata con il nome di Fonte Magnano, poi Fonte Maiano, nota anche al popolo dei Galli Senoni; come acqua che avesse funzioni terapeutiche e ritenuta indispensabile per i riti propiziatori agli Dei.


In un'antica "Dedica alla Fonte degli Dei" del Lucas Pisaurensis è così descritta: "Aulica Fonte del Bosco Sacro agli arcaici romani che bevendone l'acqua ridiventavan sani, e dopo che l'abluzioni avevan ottenuto dagli Dei si presentavano al Monte della Salute"!


Il "Lavatoio" di Santa Veneranda e Ponte-Valle già intorno al XIII secolo era citato come struttura di approvvigionamento acqua per tutta la vallata, e data la sua particolarità, nel corso del 1800 divenne anche punto di ritrovo per le lavandaie della zona, nonché della la popolazione delle due vicine frazioni, la stessa fonte, fino agli anni Cinquanta del 1900 alimentava le fontanelle dell'abitato di Santa Veneranda.


Da racconti tramandati dagli abitanti del posto si racconta che ogni famiglia usava il Lavatoio per risciacquare i panni del bucato fatto in casa il giorno precedente, così, la sera prima, gli uomini si adopravano per la pulizia delle vasche, scaricandole dell'acqua intervenendo su un grosso tappo e facendola defluire in un condotto collegato al torrente Genica.


Terminata questa operazione di scolo, si ripulivano i fondali delle due vasche, sia dai residui organici della vegetazione che circondava il lavatoio, nonché dalle rimanenze dei risciacqui di bucati eseguiti in precedenza, solo dopo questa accurata operazione di pulizia veniva richiuso il tappo, e le vasche tornavano a riempirsi di acqua fresca e zampillante.


La sorgente che alimenta il lavatoio è situata ai piedi del "Bosco Sacro", nei secoli passati riforniva un vecchio serbatoio che giaceva ricoperto tra la vegetazione, ancora oggi quell'acqua viene ritenuta dagli abitanti del posto come ricca di particolarità curative.


In riferimento a questa antica descrizione si trova la spiegazione del nome della collina a ridosso del paese di Santa Veneranda; " La Collina della Salute", appunto!

Commenti 3

  • Lucia Durante 25/05/2015 23:10

    Anche in Liguria i lavatori (da noi chiamati trogoli) erano una realtà presente in ogni paese ed anche in città. D'altra parte un tempo non c'erano le lavatrici e neanche tutti avevano l'acqua in casa. Ancora oggi nei paesi molto vanno a fare rifornimento d'acqua di sorgente a questi lavatoi invece di usare acqua minerale
  • Luciano Caldera 25/05/2015 14:25

    Acqua limpidissima da questa antica sorgente ! Molto interessante il tuo racconto storico, bravo !
  • claudine capello 25/05/2015 10:32

    una bella spiegazione ! complimenti ottima immagine !! ho vissuto queste cose in certi posti del entro terra in montagna sopra grasse ! l acqua arrivava libera , bella fresca e avevano messo un bellissimo lavatoioe si andava tutti giorni a prendere l acqua da bene non trattata come acqua minerale ...complimenti una bella foto e un bel racconto cl

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