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Progetto "Foto&Racconti": st (Rosalba Crosilla - L apprendista C R Carlo Rigoglioso)

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Progetto "Foto&Racconti": st (Rosalba Crosilla - L apprendista C R Carlo Rigoglioso)

Per una migliore visione cliccare sul link per la versione PDF:

http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Rigoglioso_Crosilla_Senza_Tregua.pdf

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Fotografia di Rosalba Crosilla
Racconto di

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S.enza T.regua

Finalmente è sera!
Sono le ore 18,30 di una sera d’ottobre, la stagione balneare è finita.
La spiaggia che qualche settimana fa era piena di vita, sembra essere adesso il giusto paesaggio per il mio umore, mi ci sento dentro.

Finalmente è sera!
…da mesi. ..ormai quest’affermazione è divenuta una costante, i miei giorni di precario lavoro si susseguono l’un l’altro, svuotati dell’entusiasmo, privi di combattiva vitalità, senza quella frenesia tipica di un giovane uomo che cerca di costruirsi un futuro.
Da mesi lavoro con contratti a termine che variano dai 90 ai 180 giorni, lavori che svolgo con impegno ma con nessuna speranza.

Finalmente è sera!
...dicevo…sulla strada che mi portava verso casa, mentre con passo… non stanco…ma forse avvilito?...si avvilito da una situazione senza sbocco,
e ripensando al tizio che affermò…I GIOVANI DEVONO ABITUARSI A NON AVERE UN POSTO FISSO per tutta la vita…e bla bla bla…ho provato giorni fa a spiegarlo al direttore al quale ho chiesto un mutuo…ma non ha voluto sentir ragioni.

Finalmente è sera!
…ripetevo a me stesso mentre guardavo la mia immagine riflessa sulla sabbia e le orme dei miei passi si cancellavano ad ogni riflusso dietro di me,come non ci fossi mai passato, come fossi un fantasma che sfiora la battigia. Fantasma?...si, forse si…forse noi precari siamo come fantasmi, siamo come ectoplasma che svanisce ad ogni fine contratto.

Finalmente è sera!
… e osservando l’orizzonte non vedo futuro!

Commenti 6

Roberto.M. 30/10/2012 11:17
Bella la foto, toccante il racconto!
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Maricla Martiradonna 22/10/2012 18:23
La fotografia di Rosalba, bellissima, è così minimale e delicata da offrirsi a molte suggestioni, di sentimento e di solitudine. Carlo ha scelto un problema drammatico come tema del suo racconto: "come fossi un fantasma che sfiora la battigia"... Fotografia e parole si alleano per offrirci uno spaccato di vita reale, di cui non si intravede ancora una possibile soluzione. Restano lì, sospese, condividendo l'incertezza e il senso di ansia e paura. Un lavoro molto ben pensato. Complimenti a entrambi.
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Angelo Aloisi 18/10/2012 18:31
Ottimo lavoro, sia la foto di Rosalba che il testo, triste ma forte di Carlo, per le sensazioni condivido appieno quelle di Stefano e Paola...
Ciao Angelo
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Paola Ortolani 17/10/2012 21:18
La foto è sconfinata..è angosciante tranquillità..complimenti Rosalba
Il racconto fa rabbrividire per quanto è attuale e vero..io lo sento molto ciò che Carlo ha descritto non perchè lo vivo, ma perchè è il futuro che aspetta me come tanti altri ragazzi insieme a me..ed è un futuro senza speranza, appunto..capisco la frustrazione di una persona che ha impiegato tanti anni a studiare e poi non ne viene ripagato, è la storia di molti..complimenti ad entrambi
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Stefano Cavazzini 16/10/2012 12:01
La foto già di per se molto bella è arricchita da una splendida interpretazione. Mi colpiscono le parole di C.R. quelle dell'ultimo capitolo dove parla delle orme che si cancellano ad ogni riflusso; questo credo sia il sentimento prevalente di chi non ha un futuro certo e forse nemmeno un presente...proprio l'impressione di non lasciar traccia dietro di se...è una brutta sensazione, perché si sente il bisogno di lasciar segni del proprio passaggio proprio quando non si ha una rotta precisa da seguire, quando non si conosce il porto a cui attraccare..
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