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Star hope boulevard

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Geo Portaluppi


Free Account, Vigevano

Star hope boulevard

Furbescamente il Tempo occulta la via di accesso al nostro prossimo futuro, e infatti né la fine e né l’inizio di un nuovo evo sono mai individuabili.
Da decenni viviamo in un’epoca di transizione, che per l’Italia ha assunto il preoccupante volto del paese a rischio di estinzione. Il tasso di natalità è sceso dal 4,5 del 1900 all'1,34 del 2008, immigrati compresi, e nel 2006 su 500.000 neonati il 10,30% erano stranieri, mentre la popolazione è invecchiata, perché la speranza di vita è aumentata da 35,4 anni del 1880 a 80,5 anni nel 2008, comportando il noto “allarme pensioni”. La nostra attenzione è attratta da falsi segnali, come il mito dell’anno 2000, data per altro erronea in quanto il nuovo secolo e il nuovo millennio iniziano nel 2001 e non alla mezzanotte del 31 dicembre 1999.
Come spiega egregiamente Sebastian Cabot in “L’uomo che visse nel futuro”, film ispirato a “The time machine” di H.G. Wells (nel film la fine secolo è erroneamente il 1899) la quarta dimensione, cioè il tempo, sfugge al controllo dell’uomo e pertanto, se non è possibile determinare e fotografare quando avverrà il punto di svolta, aggireremo l’ostacolo riprendendo uno dei luoghi in cui il divenire del nostro futuro ammicca in embrione.
Questo è un vialetto di Vigevano dove c’è (si scorge parte dell’insegna in alto a destra) un posto telefonico a costi bassissimi, frequentato da una miriade di extra comunitari che hanno nostalgia della loro patria lontana e che su quelle panchine se ne stanno seduti buoni buoni in silenzio, come tante belle statuine, aspettando il loro turno all’apparecchio. Qui ho assistito a un fatto curioso: sono convenute tre carrozzine di tre bambini con la pelle dai colori diversi. Non so se avete notato, ma in giro si vedono sempre due carrozzine extracomunitarie per volta, mai una da sola, e mai tre.
Il fatto che mi colpì fu l'immediato assembramento che germinò attorno alle tre carrozzine, come se ci trovassimo in una strada di Napoli, con donne, ragazzi e perfino uomini che si prodigavano a vezzeggiare i tre pargoletti. Le statuine di un presepio multietnico, fino a quel momento spente, seriose, tristi, si stavano animando. « Fanno come noi – pensai – e subito dopo, che sciocco, - mi dissi - sono come noi, in tutto e per tutto, solo non hanno le nostre tradizioni. »
Un giorno, nella penisola italica, non ci saranno più italiani: se almeno sopravvivessero le nostre tradizioni allora ci sarà una speranza per il futuro, altrimenti non ci sarà futuro per nessuno. Una stella si è accesa nel vialetto della speranza, tre Re Magi in erba, uno nero, uno giallo e uno bianco sono giunti a cavallo delle loro carrozzelle perché “Questo presepio s’ha da fare!”

Commenti 14

  • roberto manicardi 12/03/2009 22:25

    super meravigliosa
    ciao roberto
  • Anna Lisa Imperiali 01/03/2009 7:53

    Bellissima l'elaborazione, bellissimi il punto di ripresa e la luce!
  • dolores coll 11/02/2009 21:50

    genial el título y la foto.
  • Maria Luisa Runti 02/01/2009 13:41

    Grazie per questo poetico racconto e per la bella immagine che lo accompagna. Tu aiuti a sperare...:)))
  • Francesco Montingelli 01/01/2009 17:23

    il problema del tempo è che trasforma a volte la sorte in destino e porta con se una serie di occasione sempre utili per rammaricarsi geo..ma come dici tu: scopo del tempo è anche quello di mantenere le tradizioni..ma è anche tradizione che le tradizioni cambino. Diciamo che siamo tutti in divenire. Bella elaborazione Geo, con una didascalia sopraffina.
  • SempreGio 28/12/2008 22:33

    Quoto il commento di Dafne e ti auguroi un nuovo anno ricco d'emozioni
    un caro saluto Gio
  • Dafne e basta 26/12/2008 20:53

    Dalla tua elaborazione le luci della speranza sono ben evidenziate ... e che questo sia di buon auspicio !!!
  • redfox-dream-art-photography 25/12/2008 4:18

    Geniale!
    Molto bella!!!

    ciao, redfox

  • giancarlo abbati 24/12/2008 0:18

    ciao geo la foto mi piace ben elaborata ,il tuo scritto invce fa pensare, e molto e un po' mi rattristisce,ma e' la realta' .tanti auguri di buon anno e buon natale ,per sorridere un po',io te e enrico i tre magi ,io porto la birra perche' non so cose' la mirra voi portate il resto ciao
  • Moreno..Brandi 23/12/2008 22:13

    Immagine di speranza che può far pensare ad un futuro migliore per tutti, solo se lo vogliamo, dobbiamo ritrovare il propio amore per i valori della Famiglia ( caposaldo di unità e amore reciproco ).
    Ma ricordiamo se oggi i giovani non si interessano più delle tradizioni e cercano di fuggire dalla famiglia spesso la colpa è dei genitori che non sanno rinunciare ai loro svaghi, settimane bianche, viaggi, oramai sono la cosa più importante.
    Ricordiamo sempre che i veri valori devono essere i genitori ad insegnarli ai figli, altrimenti non cè futuro.
    La tua luce può essere la nosra cometa che ci indica la strada giusta.
    Complimenti e tanti Auguri a te e tutti itui cari.

    Moreno
  • Paolo Zappa 23/12/2008 14:31

    Geo, ho letto le tue riflessioni, che condivido in pieno (noto, tra l'altro, che a tarda notte diventi tremendamente serio!!! :-)))!) aggiungo, purtroppo, che, almeno nell'ambito delle grandi città del Nord, chi si disinteressa di mantenere le tradizioni, sono proprio i giovani italiani!! Nell'ambito delle mie conoscenze, i figli dai 17/18 anni in su, se non rare eccezioni, non passano più le festività in famiglia, ma, chi pùò, se ne va all'estero o a sciare, gli altri si ritrovano tra di loro in qualche locale, delle "cene" in famiglia se ne fregano! E, normalmente,se ancora non è successo, i brutti esempi delle grandi città, vengono ben presto seguiti dal rimanente del paese! Perciò le tue preoccupazioni sono più che giustificate! Ora, per seguire una tradizione, ti faccio TANTI SINCERI AUGURI per le prossime feste, a te ed ai tuoi cari!!!! Ciao, a presto, Paolo.
  • Roberto Tagliani 23/12/2008 12:42

    Gran bel lavoro...In tutti i sensi.
    Mi hatto pensare a come effettivamente cambia il mondo intorno a noi senza che nemmeno ce ne accorgiamo....
    Complimenti.

    ps.: non ho riconosciuto la via, qual'è?

  • Alessandro Rovelli 23/12/2008 10:20

    Caro amico Geo....forse siamo davvero nel Grande Disegno del mondo del fiume di Farmer...forse siamo davvero nel rutilante mondo del "Difficile ritorno del sig. Carmody" del gigantesco Sheckley.....forse è meglio non sapere dove siamo e diventare situazionisti....ogni giorno cambio idea e riesco a vedere pregi e difetti di tutte le cose...Se non facciamo più figli qualche ragione ci sarà...io penso di conoscerle.. però è un discorso lunghissimo....
    Mi ha molto toccato il tuo pensiero finale ...è un grande messaggio di forte e oggettiva speranza ....forte, come quella abbacinante luce che c'è in questa particolarissima immagine che ho molto apprezzato...Grazie Geo, un forte abbraccio!
  • Marialbi 23/12/2008 8:37

    un'immagine fumetto superlativa...
    una dedica di speranza...a cui bisogna credere
    bravo geo
    maryte

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