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paolo pasquino

bianchi bruciati .. neri bucati

paolo pasquino scritto:

Citazione:molte foto li contengono, spesso anche le mie.
dire che esistono due diversi tipi di post, uno adatto per la
stampa, ed un altro calibrato per il video.. ha senso oppure
no?


La domanda è posta male, se mi permetti. La domanda mia è: i neri bucati sono voluti o no? Se sono voluti allora non ti devi curare di come vengano in stampa.
Se invece hai stampato e sei stato sorpreso da neri bucati che a monitor non avevi allora ti rimando alla risposta di Rovelli, che di tutte è quella più corretta. Tutti i processi di stampa passano innanzitutto per il CMYK. Anche quelli che hanno un output RGB, fanno comunque uso di un interprete interno CMYK. Questo è il primo problema. Soprattutto per chi fotografa a colori, andando a definire anche un problema di gamut (a qualcuno sarà capitato di stampare qualcosa che a schermo aveva colori brillanti e a stampa invece no, ecco, di quello sto parlando). Poi c'è lo spazio colore in cui lavori: Adobe RGB, sRGB, ProPhoto? Ognuno ha il suo valore di gamma. Che è una cosa diversa dal gamut: Per farla breve, a seconda dell'ambiente in cui apri lo stesso file potrà risultare più chiaro o più scuro. Per es. se converti un file Adobe RGB in sRGB, noterai come l'istogramma si estenderà a sinistra segnalando il fatto che i valori dei neri si abbassano. Se vai a prendere il valore 7 7 7, noterai come adesso misura 3 3 3 (scala RGB), non cambiando invece nulla a destra nell'istogramma. La maggior parte dei servizi di stampa adotta comunque sRGB, quindi il tuo file viene comunque convertito. E pertanto i neri tenderanno il più delle volte a clippare. Specie se hai scordato di salvare includendo il profilo ICC. Anche se comunque ciò non è garanzia per una conversione adeguata. Infine c'è il discorso della carta e della sua capacità di assorbimento (punto del nero). Anche la carta ha infatti la sua dinamica. Poi dipende se stampi o se fai ricorso ad uno sviluppatore digitale con carte fotografiche aventi una dinamica maggiore. Io faccio solitamente come suggerisce Alessandro, ossia cercando di tenere l'istogramma, delle aree che reputo importanti per le informazioni che contengono, nel range tra 7 7 7 e 245 245 245. E durante l'elaborazione butto sempre un occhio in soft proofing alle carte che penso potrei voler utilizzare. Bisogna tener poi conto delle condizioni di luce in cui verrà visionata una stampa. A meno di avere la foto direttamente illuminata da un faretto bianco, persino valori sotto il livello di 20 20 20 rischieranno di essere scambiati per nero assoluto. Se, poi, fotografo a colori voglio solitamente la dinamica maggiore, quindi mi scarico i profili ICC delle carte con dinamica più estesa e spingo la saturazione fino ai limiti di gamut che posso riscontrare in soft proofing. A tal fine è utile la combinazione di tasti Ctrl+Maiuscolo+Y (in PS)per controllare in ogni momento se la foto è fuori gamut rispetto al provilo ICC che si è caricato in soft proofing: se alcune aree diventano di colpo grige allora sono fuori gamut.
Allo stesso modo, anche lo sharpening dovrebbe essere sempre svolto in modo differenziato e a due livelli e sempre alla fine: uno, più blando, per caricare l'immagine a monitor, l'altro più incisivo che tenga conto del tipo di carta, di stampa o di sviluppo, di dimensione dell'immagine e anche della distanza alla quale tale immagine verrà osservata.



Messaggio Modificato (13:44)
19.03.12, 13:32
paolo pasquino scritto:

Citazione:molte foto li contengono, spesso anche le mie.
dire che esistono due diversi tipi di post, uno adatto per la
stampa, ed un altro calibrato per il video.. ha senso oppure
no?


La domanda è posta male, se mi permetti. La domanda mia è: i neri bucati sono voluti o no? Se sono voluti allora non ti devi curare di come vengano in stampa.
Se invece hai stampato e sei stato sorpreso da neri bucati che a monitor non avevi allora ti rimando alla risposta di Rovelli, che di tutte è quella più corretta. Tutti i processi di stampa passano innanzitutto per il CMYK. Anche quelli che hanno un output RGB, fanno comunque uso di un interprete interno CMYK. Questo è il primo problema. Soprattutto per chi fotografa a colori, andando a definire anche un problema di gamut (a qualcuno sarà capitato di stampare qualcosa che a schermo aveva colori brillanti e a stampa invece no, ecco, di quello sto parlando). Poi c'è lo spazio colore in cui lavori: Adobe RGB, sRGB, ProPhoto? Ognuno ha il suo valore di gamma. Che è una cosa diversa dal gamut: Per farla breve, a seconda dell'ambiente in cui apri lo stesso file potrà risultare più chiaro o più scuro. Per es. se converti un file Adobe RGB in sRGB, noterai come l'istogramma si estenderà a sinistra segnalando il fatto che i valori dei neri si abbassano. Se vai a prendere il valore 7 7 7, noterai come adesso misura 3 3 3 (scala RGB), non cambiando invece nulla a destra nell'istogramma. La maggior parte dei servizi di stampa adotta comunque sRGB, quindi il tuo file viene comunque convertito. E pertanto i neri tenderanno il più delle volte a clippare. Specie se hai scordato di salvare includendo il profilo ICC. Anche se comunque ciò non è garanzia per una conversione adeguata. Infine c'è il discorso della carta e della sua capacità di assorbimento (punto del nero). Anche la carta ha infatti la sua dinamica. Poi dipende se stampi o se fai ricorso ad uno sviluppatore digitale con carte fotografiche aventi una dinamica maggiore. Io faccio solitamente come suggerisce Alessandro, ossia cercando di tenere l'istogramma, delle aree che reputo importanti per le informazioni che contengono, nel range tra 7 7 7 e 245 245 245. E durante l'elaborazione butto sempre un occhio in soft proofing alle carte che penso potrei voler utilizzare. Bisogna tener poi conto delle condizioni di luce in cui verrà visionata una stampa. A meno di avere la foto direttamente illuminata da un faretto bianco, persino valori sotto il livello di 20 20 20 rischieranno di essere scambiati per nero assoluto. Se, poi, fotografo a colori voglio solitamente la dinamica maggiore, quindi mi scarico i profili ICC delle carte con dinamica più estesa e spingo la saturazione fino ai limiti di gamut che posso riscontrare in soft proofing. A tal fine è utile la combinazione di tasti Ctrl+Maiuscolo+Y (in PS)per controllare in ogni momento se la foto è fuori gamut rispetto al provilo ICC che si è caricato in soft proofing: se alcune aree diventano di colpo grige allora sono fuori gamut.
Allo stesso modo, anche lo sharpening dovrebbe essere sempre svolto in modo differenziato e a due livelli e sempre alla fine: uno, più blando, per caricare l'immagine a monitor, l'altro più incisivo che tenga conto del tipo di carta, di stampa o di sviluppo, di dimensione dell'immagine e anche della distanza alla quale tale immagine verrà osservata.



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Maricla Martiradonna

LUCY FRANCO PRESENTA MINOR WHITE

Vi segnalo con immenso piacere un altro grande maestro presentato da , di cui tutti conosciamo e apprezziamo la sensibilità e lo spessore: Minor White, il fotografo americano vissuto tra il 1908 e il 1976, in anni davvero cruciali per la storia della fotografia.

Lucy ha ricostruito con cura e passione il ricchissimo contesto storico-culturale in cui White ha espresso la sua arte personalissima: rarefatta, poetica, intrisa di suggestioni delicatissime e raffinate. E profondamente consapevole, anche nel dubbio, anche nella ricerca incessante.

Lucy ha fatto davvero un lavoro egregio, mi complimento con lei e la ringrazio tanto!

Vi invito a leggere e a dire la vostra:
http://www.fotocommunity.it/forum//read ... &i=40&t=37
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Maricla Martiradonna

SANTINO MINEO PRESENTA TINA MODOTTI

Variamo la nostra nuova rubrica "I nostri Maestri" (http://www.fotocommunity.it/forum/read. ... 41&i=2&t=2) con una figura straordinaria di donna e di fotografa: Tina Modotti, che ha attraversato i primi quarant'anni del Novecento nei luoghi d'America e d'Europa in cui più ferveva l'impeto rivoluzionario. Lei era sempre lì, dove occorreva combattere. E per questo ha usato anche la fotografia, con coraggio, determinazione, passione immensa verso l'arte, la vita e gli ideali. Rischiando, perdendo, e combattendo ancora.

Tina Modotti è presentata con entusiasmo da che, anche lui con passione e coraggio, dà il via a uno spazio nuovissimo, tutto da condividere insieme, per conoscere i grandi Maestri della fotografia e innamorarcene ancora.

Il thread aperto da Santino e dedicato a Tina Modotti rimane aperto per i vostri graditi interventi :-)

Troviamoci tutti qui:
http://www.fotocommunity.it/forum/read. ... &i=10&t=10

e un grande grazie a Santino!
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fotocommunity.it

FC Yearbook 2011

:-)
02.03.12, 07:18
:-)
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Roberto Sias

fotoritocco

Ad Arles nel 2010 c'era uno spazio espositivo dedicato alle immagini del cinese Zhang che rivelava i fotomontaggi degli apparati politici cinesi tra il 1950 e 1970.
Ai tempi si trattava di operazioni molto difficili da effettuare e che per l'alta credibilità e valore documentale che si attribuiva all'analogico si effettuavano e venivano utilizzate dai regimi per strumentalizzare o pilotare la percezione delle cose. L'avvento del digitale e quindi la facilità con cui oggi certe operazioni sono possibili hanno causato la perdita di valore della fotografia documentale moderna. Nell' uno o nell' altro caso a parer mio si tratta di danni incommensurabili. Per questo rifiuto qualsiasi tipo di addizione o sottrazione posticcia a livello fotografico.
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Maricla Martiradonna

CONCLUSO IL TUTORATO ORSINI-CROSILLA

Complimenti Rosalba!
27.02.12, 18:47
Complimenti Rosalba!
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