Il bar degli im... piccioni

Il bar degli im... piccioni

IL BAR DEGLI IM…PICCIONI
Qualcuno potrebbe inveire contro i piccioni, qui li vediamo occupare alcuni tavolini di un bar, perché sono diventati troppo invadenti, ficcano il becco dappertutto.
In realtà non è così.
È in atto un esperimento, suggerito da un gestore di un cinematografo chiuso, basato sulla divisione del bar in zone con prezzi differenziati (tipo platea, galleria, palchi e loggione), al fine di rilanciare una economia morente, con molti locali pubblici quasi vuoti.
L’esperimento ha avuto un grosso riscontro e, poiché i piccioni sono di natura viaggiatori, l’idea si sta rapidamente diffondendo.
Ora in molti bar c’è una area a loro riservata, una sorta di piccionaia, a prezzi modici.
Tra i tavolini volteggia un garrulo cameriere dal bianco e attillato frac con coda. Il menù comprende “acqua piovana con spruzzata di selz” “chicchi di mais su verzura di stagione”, “riso soffiato via, che neanche lo acchiappi” “miglio vermiglio, digestivo contro lo sbadiglio”, eccetera.
I piccioni gradiscono il servizio e tornano sempre più a frotte nel bar, incrementando il lavoro e, per effetto del moltiplicatore, contribuiscono così al rilancio dell’economia.
Purtroppo, a causa del vezzo delle banche, che elargiscono i soldi a chi non ne ha bisogno, non sono ancora state aperte linee di credito ai piccioni, i quali attualmente pagano con cambialette avallate da passeri e da cinciallegre. Speriamo che garanti e piccioni onorino i loro impegni e non prendano il volo, come ormai sono in molti a farlo.