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Quando il rosso di sera nel ciel impazza, è segno che ci vedremo diman in piazza!

Quando il rosso di sera nel ciel impazza, è segno che ci vedremo diman in piazza!

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Geo Portaluppi


Free Account, Vigevano

Quando il rosso di sera nel ciel impazza, è segno che ci vedremo diman in piazza!

Ecco la silhouette di Vigevano nella sua vespertina ora più serena, mentre s’appresta ad andare a nanna. È l’attesa vigilia del giorno suo più importante, lo sfavillante giorno del Foto Raduno, che sarà invero domani, quando a giugno il nostro domani avrà toccato il numero ventuno.
Da cento valli a bordo dei loro rombanti cavalli arriveranno gli amici dall’indice vellutato.
Giungeranno qua, a Vigevano, che Leonardo da Vinci evocò come “città ideale” e se lo fu per lui, che in fatto di ingegno non è secondo a nessuno, perché allora Vigevano non può ambire a divenir la città ideale di Fotocommunity?
Lui, il nostro Leo, quando ha saputo del vostro arrivo, s’è prodigato a realizzare una mirabile esposizione dei suoi quadri, battezzata in TV “La Mostra dell’Impossibile”, con eccezionali riproduzioni formato 1:1 di celeberrimi dipinti quali la Gioconda, la Vergine delle rocce, la Dama con l’ermellino, e anche l’Ultima cena, e non solo tele, quel tale Da Vinci vi racconterà financo della sua opera di ingegneria idraulica nella valle del Ticino, il fiume azzurro che scorre qui vicino, a un tiro di schioppo dalla piazza.
E a settembre, il vostro affezionato Leo, vi mostrerà il suo laboratorio, i suoi codici, i suoi macchinari, i suoi disegni, e a ottobre l’ardito progetto in auge ai suoi tempi per promuovere Vigevano città dinastica della corte degli Sforza. E di tutto questo ben di Dio si possono scattare foto a destra e manca, però senza flash, basterà avere all’uopo la man franca.
Ma torniamo in piazza, dove un viandante disattento, vedendoci transumare in gruppo, opinerebbe che discenda da verecondo pudore l’abitual vezzo di celar le fattezze del volto dietro una scatoletta. E invece la ragione dell’uso del fantomatico aggeggio è quello di scrutare il mondo, per quanto sia largo e per quanto sia tondo, lumando attraverso un polito occhio di vetro che funge, dicono gli esperti dagli occhi aperti, nientedimeno che da obiettivo. E giust’appunto il nostro obiettivo è quello di far sì che lo ieri resti per sempre l’oggi, e il passato appena trascorso sia congelato nell’eterno presente di un fotogramma, che nulla vada perso nelle spire del tempo, e spero che tra le immagini da salvare sia compreso il ritratto della mamma.
E quel cinguettante viandante, di cui poc’anzi si favellava, potrebbe domandarsi: « Perché dedicar tanto soverchio affanno nel cliccare? » Imperocché – è la risposta che con il core in mano gli elargiamo in coro - ognuno di noi, fotolovers, mercé lo assennato giudizio suo, or ritrae questo oppure si ingegna a testimoniare dell’altro, il tutto con gusto squisito, semplicemente premendo un dito. Ciò che ci affascina ha radici profonde, spesso non sappiamo spiegarlo neppure a noi stessi. Ci sono due tendenze. Alcuni, e io sono tra questi, colgono l’attimo, essendo il lume del nostro nume avito l’istantanea istintiva, l’effimero che non viene percepito, se non hai di Tex Willer il dito, mentre altri hanno trovato la loro diletta sposa nella foto da posa, e sono bravissimi, da lasciar sbigottiti, senza fiato, aggiustano questo, agghindano quell’altro, scrutano ogni particolare con occhio scaltro, et voilà, il gioco è terminato, rien ne va plus, anche se, chi sia quel monsieur Rien, io non l’ho mai captato.
Dulcis in fundo mi soffermo nel pensiero che ogni foto convolerà un dì a divenire una tesserina di un unico colossale mosaico, un puzzle fatto di tanti colori, raffiguranti gioie e dolori dell’umano travaglio, che la musa della fotografia ci reso liberi di raccontare senza l’imposizione di alcun bavaglio. E se poi un abile sarto volesse tutte quelle tesserine cucirci addosso, come rosso manto regale per l’incoronazione, allora scaturirebbe dall’opra sua lo prezioso vestito nostro. Quale mai sarà, si chiederà di nuovo quel bonaccione di viandante che l’indole sua è quella del birichino: mi sembra ovvio, sarà il fantasmagorico costume di Arlecchino.

http://www.leonardoevigevano.it/

Commenti 13

  • Gianmaria Giordanengo 30/06/2009 10:09

    Un colore carico di emozione.
    Ciao Gmg
  • federico ravaldini 21/06/2009 1:19

    Carissimo Geo, or ora ho terminato di leggere il tuo precedente racconto che mi ero ricopiato per leggerlo con la calma dovuta....calma che man mano che proseguivo con la lettura lasciava il posto a una volontà di correre alla fine per sapere come terminava il racconto.
    Ma chiaramente non è questo lo scopo che ti sei preposto nello scrivere detto racconto, i sott'intesi, i rimpianti e i moniti affiorano al di sopra delle parole e credo di averli afferati se pur per capelli, la mia istruzione non è di gran livello ed anche l'allenamento mentale non è dei migliori e mi costa fatica seguire i tuoi ragionamenti, ma cercherò di seguirli!!!!
    Questa tua pagina di prefazione al Foto Raduno mi sembra fatta o meglio scritta apposta per aumentare la voglia e la smania dell'attesa dell'evento al quale non potrò partecipare essendo in altri luoghi accampato, domani il mio pensiero sarà con tè e i famigerati ed affamati Bassotti, fate i bravi e non bevete...... poco!!!!! Ciao FEDE the big nel senso del grosso naturalmente. Nel costume di Arlecchino non potrei entrarci, penso andrebbe meglio quello di Ballanzone, specialmente per gli strafalcioni!!!!!!

    Complimenti comunque sia per gli scritti che per le foto!!!!!
  • Elvio Bartoli 20/06/2009 17:03

    Auguri per domani geo, sono certo che sarà una bellissima giornata e spero che ci sia, in futuro, qualche altra occasione...
    Elvio
  • Gaetano Ficara 20/06/2009 11:26

    Dotto e sublime Geo.....sei unico!
    Gae
  • Moreno..Brandi 19/06/2009 19:02

    Complimenti per la bella foto, il tuo accompagnare l'immagine con le parole sagge e poetiche esaltano l'insieme dando vita ad un pensiero popolar culturale bellissimo.
    Ciao Moreno
  • Paolo Zappa 17/06/2009 23:59

    Sei sempre il meglio del meglio, Geo!!! Sarò veramente contento di fare la tua conoscenza, domenica prossima!!!! Ciao, Paolo!!!
  • Carlo Pollaci 17/06/2009 21:52

    Immagine di attesa e speranza...
    pausa...
    sarà certamente una giornata da ricordare...
    per tuo tramite, saluto tutti i partecipanti (e rimpiango il non potere esserci).
    Buona luce, buone foto!
  • Roberto Tagliani 17/06/2009 17:49

    Bravo GEO !!!!!

    La vera locandina dell'EVENTO !!!!

    Io terrei le aspettative sul più basso profilo possibile !!!! ...altrimenti sai cosa ci aspetta !!! :-)))))
  • Marialbi 17/06/2009 12:01

    geo ogni volta che appari con un'immagine e un racconto...confermi sempre più l'idea di persona splendida che ho di te!!! non vedo l'ora di conoscerti, la Tua Magnifica Vigevano ci accoglierà con grande simpatia!!!
    complimenti per tutto: immagine e racconto
    maryte
  • Roberto L. 17/06/2009 9:27

    imbattersi la mattina nella tua vena foto-letteraria è un buon modo per iniziare la giornata! Grande, Geo, e che il 21 sia un grande fotoraduno!
    Roby
  • SempreGio 17/06/2009 8:41

    Dopo aver visto la tua foto e letto le tue parole, in tutta sincerità posso dirti che la smania dell'attesa si fa più intensa :-))) ormai è iniziato il conto alla rovescia e le ore scorrono ma il tempo sembra rallentare... succede sempre quando si attende l'attimo... e la sua gioia... ti lascio un abbraccio grande grande in attesa che domenica diventi Verooooooooooooo :-))))))))))))
    Ti auguro una splendida giornata e che sia profumatissima come le parole che hai lasciato in copertina che ho letto con una punta di commozione...
    Grazie per esserci... Gio
  • Francesco Vigna 17/06/2009 8:21

    Bellissima foto e bellissimo prologo all'incontro....immantinente....come diresti tu! Ci vediamo domenica e brinderemo al piacere dell'ncontro!
    francesco
  • Nazario Melchionda 17/06/2009 6:05

    Le tue descrizioni ricche e dotte fanno assumere alla immagine una magnificienza do alto livello estetico